NEWS

La “fase 2” della delinquenza di strada e di quella “domiciliare”

Piero Innocenti il . Criminalità, Mafie, SIcurezza

squadramobile-polizia-passamontagna-arresto_550Lo avevamo preventivato alcune settimane fa.

Con l’avvio della “fase 2” dell’emergenza sanitaria e ancor di più con la “fase 3” che seguirà a breve, sarebbero tornati in campo anche i delinquenti costretti ad un periodo di prolungata inattività.

Molto più autorevolmente l’allarme lo ha lanciato alcuni giorni fa lo stesso Capo della Polizia che con una circolare del 30 aprile indirizzata ai Questori e ai vari uffici centrali del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, ha ricordato come in uno scenario di “allentamento delle misure di contenimento e la riapertura delle attività produttive e commerciali (…) prevedibilmente si assisterà ad una ripresa delle attività delittuose riconducibili alla c.d. criminalità diffusa così come al tentativo della criminalità organizzata di infiltrarsi nel tessuto economico gravemente colpito dalla crisi di liquidità”.

E così, puntualmente, già in questi primi giorni della “fase2”, in diverse città, sono rispuntati spacciatori (mai, in realtà, completamente scomparsi), ladri, rapinatori, borseggiatori e qualche truffatore.

Un panorama ancor più allarmante dopo che si è avuta notizia della incredibile e scandalosa scarcerazione, tra marzo e aprile scorsi, di ben 376 tra mafiosi, narcotrafficanti e delinquenti comuni (196 in attesa di giudizio e 155 già condannati) per quali è stata disposta la detenzione domiciliare (per 21 l’assegnazione ai servizi sociali).

E’ ben noto che la “detenzione a casa”, nonostante tutti i controlli che possono esserci da parte degli organismi di polizia territoriali (controlli già da tempo problematici per le scarse risorse umane delle forze dell’ordine), ben consente di gestire e dirigere traffici illeciti e, soprattutto, di tenere contatti con il mondo esterno, soprattutto con quello criminale di “appartenenza”. Tutti provvedimenti adottati dai singoli giudici di sorveglianza in relazione a motivi di salute e al rischio di contagio da Covid-19 (i Tribunali di sorveglianza, tuttavia, potevano revocare o confermare i singoli provvedimenti).

Polemiche politiche aspre e immediate e, francamente, si resta sconcertati per questi provvedimenti anche se il ministro della giustizia Bonafede ha annunciato un decreto legge a breve per consentire il riesame delle singole posizioni dei detenuti, tenuto conto anche dell’attenuazione del rischio di contagio da Coronavirus nelle carceri (dove vanno assicurate, comunque, strutture sanitarie adeguate).

La “frittata” ormai è fatta e le polemiche aumenteranno non appena si verificherà qualche episodio delinquenziale (anche solo uno) che vedrà coinvolto qualcuno dei “detenuti a casa”.

Non sono mancati, come accennavamo, reati predatori in ripresa in questi primi giorni del tentativo di tornare alla normalità. Così, solo per citarne alcuni, a Perugia, con ripetuti furti e tentativi nelle abitazioni; a Cattolica con una rapina al Conad di due persone armate e con mascherine sul volto; a Vicenza con una serie di furti in garage e in aziende; a Milano con due borseggiatori prontamente bloccati dalla Polizia; a Brindisi con un giovane incensurato autore di tre rapine in un’ora e arrestato dagli agenti di polizia dopo serrate indagini mentre si apprestava a compierne un’altra.

Arresti anche di diversi spacciatori grazie anche alle segnalazioni di cittadini come è accaduto a Venezia ed in altre città dove alcuni, dalla detenzione domiciliare, hanno continuato tranquillamente a spacciare o a rifornire, in taxi, clienti affezionati.

Più prevenzione di polizia per più delitti da scoprire

Riorganizzazione delle forze dell’ordine per il post Covid-19

Le mafie durante e dopo l’emergenza sanitaria

Trackback dal tuo sito.

Premio Morrione

Premio Morrione Finanzia la realizzazione di progetti di video inchieste su temi di cronaca nazionale e internazionale. Si rivolge a giovani giornalisti, free lance, studenti e volontari dell’informazione.

leggi

LaViaLibera

logo Un nuovo progetto editoriale e un bimestrale di Libera e Gruppo Abele, LaViaLibera eredita l'esperienza del mensile Narcomafie, fondato nel 1993 dopo le stragi di Capaci e via D'Amelio.

Vai

Articolo 21

Articolo 21: giornalisti, giuristi, economisti che si propongono di promuovere il principio della libertà di manifestazione del pensiero (oggetto dell’Articolo 21 della Costituzione italiana da cui il nome).

Vai

I link