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La bellezza del 21 marzo

Pierluigi Ermini il . Associazioni, Mafie, Memoria

Libera_antimafiaIl 21 marzo da sempre è un giorno importante per tutti. Segna l’inizio della primavera, la stagione della rinascita e nel nostro immaginario anche l’idea della possibilità di cose nuove nella nostra vita. La natura giorno dopo giorno riesplode e anche noi ci apriamo alla possibilità di un modo nuovo di vivere la nostra esistenza.

Il 21 marzo dal 1999 è anche la Giornata Mondiale della Poesia istituita dall’Unesco nel 1999 proprio nel primo giorno di Primavera. Nella motivazione si legge che “la poesia è in grado di andare oltre i confini, le lingue e le differenze, portando con sé un ideale di bellezza che diventa globale”.

Il 21 marzo dal 1996, cioè da 25 anni è il giorno in cui Libera celebra la Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. Sul sito di Libera si legge che “l’iniziativa nasce dal dolore di una mamma che ha perso il figlio nella strage di Capaci e non sente pronunciare mai il suo nome. Un dolore che diventa insopportabile se alla vittima viene negato anche il diritto di essere ricordata con il proprio nome”. Da allora ogni anno, prima a livello nazionale, poi a livello regionale, il 21 marzo nelle piazze delle nostre città si leggono i nomi e i cognomi delle vittime innocenti della mafie “come un interminabile rosario civile, per farli vivere ancora, per non farli morire mai”. Quest’anno avremmo dovuto essere a Palermo per celebrare i nostri 25 anni, nella grande manifestazione nazionale, là dove tutto è nato.

Il 21 marzo dal 2017 è anche una legge del nostro Stato. Infatti con la legge n. 20/2017 si istituisce la “Giornata nazionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie”, da celebrarsi il 21 marzo di ogni anno.

Quest’anno il 21 marzo sarà un giorno strano, diverso dai 21 marzo fino ad oggi ricordati, perché lo vivremo in una situazione particolare, quella dell’isolamento in cui il coronavirus ci costringe a stare. Ma non per questo non lo celebreremo, lo faremo attraverso i tanti strumenti di comunicazione che oggi la tecnologia ci mette a disposizione, puntando come sempre soprattutto sulla fantasia dei nostri ragazzi e giovani che riempiranno di colori le nostre pagine social.

Certo ci mancherà il contatto, il cantare insieme nelle piazze, lo stringersi accanto durante il corteo, il silenzio che accomuna decine di migliaia di persone quando si legge quel lungo interminabile elenco di nomi, ai quali dedichiamo ciascuno pochi secondi, ma che raccolgono al loro interno anni di storie personali di uomini, donne, bambini che hanno visto interrompere la loro esistenza da una mano criminale mafiosa, per il solo fine del potere e del denaro.

Il 21 marzo quest’anno sarà invece vissuto soprattutto come un momento di grande riflessione personale, nel chiuso delle nostre mura di casa.

Non c’è niente di più diverso da Libera del chiuso delle mura di casa; Libera è fatta per essere vissuta nelle strade, nel contatto quotidiano nelle nostre comunità. Libera è fatta per stare e crescere insieme alla luce dei valori della nostra Costituzione e dei diritti fondamentali di ciascuna persona. Il suo stesso ideatore don Luigi Ciotti, nasce e vive come prete di strada, e tutti noi che ci sentiamo parte di Libera, pensiamo alla strada come spazio principale dove si costruisce una comunità.

Eppure credo che sia necessario, sfruttando l’obbligo a cui siamo responsabilmente oggi chiamati, concentrarci oggi su noi stessi per pensare a chi siamo e cosa desideriamo, perché ci sono momenti nella vita in cui si deve rinnovare e dare nuovo impulso alle cose importanti della nostra vita.

Il 21 marzo ci offre tanti spazi di riflessione: la primavera, la poesia, la memoria delle vittime innocenti, il senso dello stato e del sentirsi cittadini che dobbiamo avere.

C’è la vita nella primavera che vuole esplodere e non vuole fermarsi; c’è l’immaginazione e la fantasia nella poesia con la quale costruiamo il nostro domani e che ci chiede di dare spazio alla diversità; c’è il ricordo di chi ha dato la vita nel 21 marzo di Libera che ci spinge ad impegnarci contro le diseguaglianze sociali, le ingiustizie e le mafie di questo paese; c’è il sentirsi cittadini per riscoprire la bellezza del “pubblico” per costruire una comunità migliore a cui ci richiama anche la legge dello Stato.

Il 21 marzo è veramente un bel giorno per dare spazio a ciò che veramente conta nella vita di ciascuno di noi, per uscire dall’individualismo e dare spazio a ciò che ci lega come persone umani.

Possiamo farlo anche oggi dall’isolamento che viviamo, pronti domani a costruire, nelle strade, nuove relazioni.

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