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Ruotolo candidato per il Senato in Campania e la “famiglia” dei giornalisti festeggia

Articolo 21 il . Informazione, Istituzioni

82469684_10221564915696677_46001990253150208_nLa conferenza  stampa ufficiale ci sarà soltanto domani (martedì 21 gennaio) ma da tre giorni il mondo dei giornalisti festeggia la candidatura di Sandro Ruotolo alle suppletive per il posto al Senato in Campania.

Il centrosinistra ha dunque trovato l’accordo sul nome di uno dei giornalisti d’inchiesta più autorevoli del Paese, uno che non ha mai smesso di raccontare territori e storie difficili, autore di reportage straordinari proprio sulla Campania, in grado di muovere inchieste giudiziarie e soprattutto di restituire la fotografia più nitida e scomoda di interi pezzi dell’Italia più difficile da capire e da spiegare.

Da anni vive sotto scorta per le minacce ricevute dal clan dei casalesi, Michele Zagaria, in carcere ma non pentito, tuttora sotto processo, fra le altre cose, perché si ipotizza che abbia continuato a guidare il sodalizio anche da detenuto; ha accettato di essere il Presidente dell’Unione cronisti della Campania, ruolo che gli è stato assegnato praticamente per acclamazione e che svolge con orgoglio, dedizione e la passione di sempre.

Nelle ore in cui si stava decidendo sulla sua candidatura era al Ministero dell’Interno a Roma per chiedere un incontro operativo urgente per interventi urgenti a tutela dei giornalisti della provincia di Caserta, appuntamento che è già stato fissato per i primi giorni di febbraio.

A febbraio scorso l’ex Ministro Salvini è arrivato molto vicino alla revoca della tutela personale di Sandro Ruotolo, la scorta è stata poi ripristinata  per l’ondata di polemiche che sono scaturite  da quell’improvvida scelta. Ma intanto proprio Ruotolo disse a chiare lettere che le parole del Ministro  di critica sulle scorte ai giornalisti rischiavano di essere un messaggio rassicurante o perlomeno fuorviante alla camorra. Una brutta pagina fortunatamente archiviata.

La campagna elettorale di Sandro Ruotolo non è ancora iniziata ufficialmente e intanto lui continua a fare ciò che ha sempre fatto, girare l’Italia per raccontare storie manifestare il suo impegno civile.

Ieri era a Bologna alla manifestazione delle Sardine, ancora una volta a dire la sua su cos’è l’impegno dei cittadini per la legalità e la libertà.

Mentre arrivano i messaggi sui social di molti colleghi prosegue la battaglia per il buon giornalismo a poche settimane dall’impegno diretto per conto della Federazione della Stampa Italiana che ha rappresentato a Malta nei giorni decisivi per le indagini sull’omicidio di Daphne Caruana Galizia.

Ruotolo con Fanpage è stato l’autore del videoinchiesta su quel delitto, uno dei documenti che hanno contribuito alla stretta sui mandanti dell’assassinio avvenuto sull’isola a ottobre del 2017.

Tutti i giornalisti italiani e la famiglia di Articolo 21, di cui Sandro Ruotolo fa parte, sanno bene che la sua presenza in Parlamento potrà fare la differenza nelle molte battaglie aperte per la libertà di stampa e l’agibilità concreta dell’informazione in Italia, nell’ambito della tutela dei giornalisti e di una più equa legge sulla diffamazione e le azioni legali temerarie.

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