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Professioni sanitarie, mafie e mafiosità

Massimo Brunetti * il . Istituzioni, Mafie

ILS-con-loghiIl 10 gennaio si terrà a Foggia una manifestazione contro le mafie, una risposta alla presenza della criminalità organizzata in quei territori, capace di minare alle fondamenta le basi della convivenza della società civile, ma soprattutto di una società che si vuole definire civile.

Don Luigi Ciotti ha invitato a schierarsi “per non lasciare sole le vittime di questa violenza, i rappresentanti dello Stato, le forze dell’ordine, la magistratura. Per non lasciare soli i cittadini”.

L’Ordine dei Tecnici di radiologia e delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione (TSRM PSTRP) di Foggia parteciperà in rappresentanza dei 220 mila professionisti di 19 diverse professioni che ogni giorno in Italia curano e assistono le persone, nelle strutture pubbliche e private. Operatori che si prendono cura dei nostri momenti di fragilità, in un rapporto di fiducia fra persone e operatore sanitario.

Ed è proprio la fiducia la prima ad essere tradita quando si parla di mafie o di comportamenti mafiosi. Le prime nel sistema sanitario le possiamo trovare in diverse situazioni:

  • negli appalti affidati servizi ad aziende gestite direttamente dalla criminalità organizzata che riciclano i loro proventi;
  • nelle strutture sanitarie private in cui è la criminalità organizzata a prendere in mano direttamente la gestione o anche nelle strutture pubbliche, come il caso dell’ospedale di Caserta aveva messo bene in evidenza;
  • nelle strutture socio-assistenziali in cui ancora una volta la gestione è in mano alla criminalità, sempre con l’intento di riciclare denaro e gestire potere;
  • nelle farmacie private o nei centri odontoiatrici, esposti alle infiltrazioni mafiose;
  • nella quotidianità dei servizi assistenziali in cui i diritti vengono a volte scambiati con favoritismi (per prenotare un intervento chirurgico o una visita ad esempio);
  • nella gestione dei trasporti sanitari o delle onoranze funebri;
  • nelle certificazioni sanitarie compiacenti fatte ai detenuti per ridurre il peso della pena
  • nel “controllo dei controlli” pubblici della salute dei cittadini e pensiamo al mondo della veterinaria, dei cantieri, della prevenzione, solo per citare alcune situazioni.

Accanto a queste situazioni in cui è la mafia vera e propria ad essere presente, anche con la sua mano militare e di intimidazione, vi sono poi tutte le situazioni di mafiosità, che ci vedono tutti coinvolti. Questo avviene ogni qualvolta ci giriamo dall’altra parte, senza fare tutto quello che avremmo potuto per garantire un diritto ad una persona che lo sta giustamente chiedendo. E di strumenti oggi ne abbiamo davvero tanti per farlo. E’ una scelta personale quella di non tacere e il compito delle istituzioni è quello di non lasciare soli chi decide di fare il proprio dovere.

Tutti noi operatori sanitari abbiamo la possibilità di essere liberi, di non accettare il ricatto anche solo del silenzio. Abbiamo la possibilità di dire da che parte stare.

Da questo punto di vista gli ordini professionali hanno un ruolo fondamentale. Perché è dentro le professioni che si ha la capacità di vedere i campanelli di allarme delle situazioni di infiltrazione criminale e di corruzione, ben prima che questi si evidenzino in tutta la loro forza distruttrice.

Le parole di Alessandro Beux, Presidente degli ordini TSRM PSTRP italiani, sono importanti. “Siamo stati capaci di restare liberi, nel pensiero, nelle decisioni e nell’agire, senza risentire di alcun condizionamento, avendo come unico mandato la legge, come unico obiettivo la tutela delle persone assistite e come guida etica un forte senso dello Stato e delle Istituzioni. Abbiamo registrato una crescente attenzione nei nostri confronti, non solo mediatica. Tra quelli che ci cercano e ci fanno proposte potrebbe esserci di tutto, e noi non siamo diversi dagli altri uomini e donne: finiti e fallibili.”

Questo è l’augurio più bello che possiamo fare a tutti noi operatori che lavorano nel mondo della salute e a tutte le istituzioni: di essere sempre liberi per continuare a fare sì che i cittadini e tutti gli operatori continuino ad avere fiducia totale in chi gli sta porgendo una mano nel momento del bisogno.

* Coordinamento di Illuminiamolasalute, progetto sulla integrità del sistema sanitario e sociale

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