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Operazione Fenice: recidere i legami tra mafia e politica

Libera Piemonte il . Mafie, Piemonte

operazione-feniceUna nuova operazione contro la ‘Ndrangheta a Torino, condotta dalla guardia di finanza e coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia.

I reati contestati vanno dall’associazione mafiosa al voto di scambio, passando per reati finanziari. Una ‘Ndrangheta capace di prestare servizi a politica e imprenditoria.

Secondo l’indagine, Roberto Rosso – esponente politico di primo piano in Piemonte – avrebbe pagato un pacchetto di voti per le elezioni del maggio 2019, tramite un intermediario, ma consapevole della provenienza delle preferenze. L’accusa per lui è di 416ter, ovvero voto di scambio politico mafioso.

Apprendiamo da notizie di stampa che Rosso ha rassegnato le dimissioni da membro della Giunta Piemontese e riteniamo che questo sia un atto dovuto.

Le operazioni che si sono svolte nell’ultima settimana – dalla Valle D’Aosta, alla Calabria, fino a quella conclusa oggi a Torino – confermano quali e quanti siano i rapporti tra mafie e politica nel nostro Paese.

La ‘ndrangheta, nel nostro territorio, dimostra la sua pervasività fino ai più alti livelli. È questo l’aspetto più pericoloso delle mafie, in grado di incidere nel corso delle elezioni, viziandone l’esito democratico, ma ancora più preoccupante e pericolosa è la richiesta, da parte della politica, dei servizi che le organizzazioni criminali possono offrire.

È necessario che la classe dirigente rompa con queste logiche, in modo netto e deciso.

Finché questi legami non verranno recisi, le mafie prolifereranno e a pagarne il prezzo più alto sarà la nostra Democrazia.

Cafiero De Raho, le mafie al Nord

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