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Un anno senza Antonio Megalizzi, da Bari appello ai sindaci ad adottare l’articolo 21 della Costituzione

Fnsi il . Informazione, Puglia

3b55463c576b416203b127fa89696c7eConcluso nel ricordo del giornalista vittima dell’attentato dei mercatini di Natale di Strasburgo del 2018 il Congresso dell’Assostampa Puglia. Sandro Ruotolo e Paolo Borrometi, con il segretario generale e il presidente della Fnsi, Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti, hanno consegnato al presidente dell’Anci Antonio Decaro la richiesta di realizzare in ogni Comune «un segno chiaro e visibile in favore della libertà di stampa».

Si è chiuso nel ricordo di Antonio Megalizzi – il giovane giornalista morto il 14 dicembre 2018 in seguito alle ferite riportate nell’attentato terroristico ai mercatini di Natale di Strasburgo – l’ottavo Congresso regionale dell’Associazione della Stampa di Puglia. Insieme con i vertici dell’Assostampa, alla cui presidenza è stato confermato Bepi Martellotta, e della Fnsi, presente con il segretario generale Raffaele Lorusso e il presidente Giuseppe Giulietti, all’iniziativa hanno partecipato il presidente dell’Anci, Antonio Decaro, e i giornalisti Sandro Ruotolo e Paolo Borrometi, che hanno presentato un appello ai sindaci italiani per «l’adozione dell’articolo 21 della Costituzione nei Comuni con un segnale visibile in favore della libertà di stampa». Durante i lavori del congresso è stato osservato un minuto di silenzio.

«Ricordare Antonio – ha detto il vicedirettore dell’Agi Paolo Borrometi, che a Megalizzi ha dedicato un libro in cui ne ha raccolto gli scritti – è fondamentale per ognuno di noi e per ciò che rappresentiamo nella società. L’articolo 21 non è solo il diritto/dovere del giornalista a informare, ma è il diritto del cittadino a essere informato. Antonio era a Strasburgo un anno fa semplicemente perché credeva nella professione giornalistica. Non aveva il tesserino, che ha avuto soltanto dopo. È stato vittima, ma lui non avrebbe mai sparato, perché, come disse la sera della strage del Bataclan, era convinto che per rispondere alla violenza non si può usare altra violenza».

Decaro ha subito accettato «volentieri l’appello: lo sottoscrivo e lo trasmetto agli ottomila sindaci del nostro Paese, questo è l’impegno che prendo oggi. Mi fa piacere – ha evidenziato – che questo appello sia partito da Bari, nel ricordo di Antonio Megalizzi».

L’appello, ha spiegato il sindaco, sarà accolto «con un simbolo: una panchina che avrà vicino un albero in modo tale che le sue fronde, simbolo di libertà, possano crescere. Credo sia importante ricordarci che abbiamo la libertà di stampa, di informazione, grazie a chi nel passato ha combattuto per darci questa possibilità. E oggi sono temi che dobbiamo continuare a difendere quotidianamente».

Sandro Ruotolo, presidente dell’Unione cronisti della Campania, ha infine proposto che possa essere data «la cittadinanza onoraria ai 28 giornalisti che sono morti per il loro lavoro nel nostro Paese» e osservato che «è importante difendere la libertà di informazione e garantire l’autonomia e l’indipendenza dei giornalisti perché ne guadagna la democrazia».

Durante l’iniziativa i partecipanti al congresso dell’Assostampa si sono alzati in piedi mostrando una foto di Antonio Megalizzi.

Per approfondire

Cari – si legge nell’appello – l’articolo 21 della Costituzione italiana è un bene prezioso perché riguarda la libertà dei cittadini del nostro Paese. Il sindaco di Ronchi dei Legionari (Gorizia) nel concedere la cittadinanza onoraria al primogenito di Daphne Caruana Galizia, ha sottolineato l’importanza del sostegno della sua comunità a tutti i giornalisti che fanno semplicemente il proprio dovere: informare.

Lo ha voluto fare con una scelta simbolica, cioè realizzando una panchina della libertà di stampa, posizionata nella piazza principale del paese. Cari sindaci, vi chiediamo di adottare l’articolo 21 della Costituzione.

Sarebbe bello che in ogni Comune d’Italia ci fosse un segno chiaro e visibile sul territorio in favore della libertà di stampa. Un giornalismo libero e indipendente fa bene alla nostra democrazia.

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