NEWS

Cocaina a “fiumi”, ma non è una novità, neanche per Roma

Piero Innocenti il . Droga, Mafie

1600x900_1552603996218.cocainaChe il consumo delle droghe sia in crescita esponenziale è (dovrebbe essere) sotto gli occhi di tutti e, comunque, lo ricordava, di recente, lo stesso Ministro del’Interno in un question time di fine ottobre alla Camera, pochi giorni dopo l’emanazione di una sua circolare inviata a tutti i Prefetti con cui sollecitava il contrasto allo spaccio di stupefacenti attraverso “un ulteriore e incisivo potenziamento dell’attività di controllo del territorio, garantendo una presenza visibile dello Stato che possa rassicurare i residenti sulla capacità di reazione delle Forze di polizia”.

Che la repressione, per quanto costante e incisiva (e sul punto le forze dell’ordine fanno già molto), non sia sufficiente, lo sottolineava, alcuni giorni fa, anche il Capo della Polizia  ricordando che c’è molto “da lavorare sul consumo e su chi consuma”, in sostanza sulla prevenzione, nella sua accezione più ampia.

La cocaina è tornata ad essere tra gli stupefacenti quella più commercializzata come si può dedurre anche dal dato nazionale dei sequestri, oltre sei tonnellate, operati dalle forze di polizia e dalle dogane nel 2019, alla data del 20 novembre scorso.

Un bilancio provvisorio, frutto anche della intensificazione delle operazioni antidroga specifiche per la cocaina che, dal 2015, sono in crescita essendo passate dalle 5.224 alle 7.726 del 2018 e con un trend in crescita anche nel corrente anno. E’, quindi, probabile che si arrivi alla fine dell’anno a superare il valore massimo dei sequestri di cocaina che si raggiunse nel 2011 con 6.348kg.

Non può stupire più di tanto, quindi, leggere su alcuni quotidiani di qualche giorno fa dei “fiumi di cocaina” (operazione antidroga Grande Raccordo Criminale condotta dalla Guardia di Finanza con una cinquantina di arresti) che vengono spacciati in molti quartieri di Roma.

La Capitale è da decenni al centro delle “attenzioni” di mafiosi e gruppi criminali di narcotrafficanti e spacciatori di varia estrazione, inclusi gli stranieri (molti i nigeriani, gli albanesi e i gambiani), nonostante sia considerevolmente aumentata la pressione delle forze di sicurezza.

Basti pensare che alle 2.270 operazioni antidroga del 2009 con il sequestro a Roma di 393kg di cocaina sul totale di 3.260kg di stupefacenti, si è arrivati, nel 2018, a 3.698 operazioni con il sequestro di 571kg di cocaina sul totale di 6.624kg di stupefacenti. Quest’anno, poi, al 31 ottobre, il valore dei sequestri di cocaina nella Capitale è stato di oltre 200kg (dato provvisorio elaborato dai dati mensili della DCSA).

I sequestri più consistenti a livello nazionale si sono avuti a gennaio (oltre due tonnellate), aprile e maggio (oltre 1,3ton), a luglio (circa 700 kg) e tutti negli ambiti portuali di Genova, Livorno, Reggio Calabria, su navi portacontainer.

A questi valori si possono aggiungere i carichi di qualche tonnellata di cocaina bloccati in partenza dai porti sudamericani (Colombia, Brasile, Ecuador) e diretti dalle nostre parti grazie alla collaborazione con le forze di polizia locali.

Si tratta, alla fine, di quantitativi modesti di sequestri rispetto al commercio mondiale di una produzione di cocaina che rimane sempre intorno alle mille tonnellate annue. Nonostante le continue campagne di eradicazione delle piantagioni di foglie di coca che avvengono, da decenni, in Colombia.

Criminalità: ma Roma è davvero più insicura?

Narcotraffico: c’è “lavoro” per tutti nell’azienda criminale nazionale

Trackback dal tuo sito.

Premio Morrione

Premio Morrione Finanzia la realizzazione di progetti di video inchieste su temi di cronaca nazionale e internazionale. Si rivolge a giovani giornalisti, free lance, studenti e volontari dell’informazione.

leggi

LaViaLibera

logo Un nuovo progetto editoriale e un bimestrale di Libera e Gruppo Abele, LaViaLibera eredita l'esperienza del mensile Narcomafie, fondato nel 1993 dopo le stragi di Capaci e via D'Amelio.

Vai

Articolo 21

Articolo 21: giornalisti, giuristi, economisti che si propongono di promuovere il principio della libertà di manifestazione del pensiero (oggetto dell’Articolo 21 della Costituzione italiana da cui il nome).

Vai

I link