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Rituali e giuramenti per entrare nelle mafie straniere presenti in Italia

Piero Innocenti il . Mafie

mafia nigerianaTra le tante cose che accomunano le mafie di “casa nostra” con quelle straniere ormai stanziali nel nostro Paese, ci sono rituali e codici per entrare a farne parte.

Enzo Ciconte, uno dei massimi esperti di ‘ndrangheta, parla diffusamente di tali riti delle mafie italiane in “Storia criminale- La resistibile ascesa di mafia, ‘ndrangheta e camorra dall’Ottocento ai giorni nostri (Ed. Rubettino, 2008), uno dei suoi più interessanti libri sulla criminalità organizzata.

Simbolismo, riti, giuramenti, un linguaggio specifico, sono elementi che ricorrono come accennato, in molte associazioni criminali nel mondo e che vengono osservati anche nel nostro Paese da quei gruppi ormai insediatisi da anni.

E’ il caso, per esempio, della criminalità cinese che contempla un giuramento di iniziazione che oggi si risolve in tempi brevi rispetto a quello tradizionale che, in Cina, durava anche giorni e che comprende, tra l’altro, la pronuncia del patto – in 36 articoli – di fedeltà e lealtà verso l’organizzazione e tutti gli altri “fratelli”. A volte, anziché bere sangue umano in una ciotola, si ricorre a quello di un gallo bianco al quale viene spezzato il becco e tagliata la testa a simboleggiare la fine che spetta a chi tradisce il giuramento.

Rituali religiosi e magici legati alla cultura tribale di appartenenza anche nelle cerimonie di affiliazione delle principali confraternite nigeriane (cults) presenti in Italia che hanno assunto sempre più le caratteristiche di vere associazioni mafiose come emerso nelle indagini della Direzione Investigativa Antimafia (DIA) e delle forze di polizia territoriali.

Così, per entrare nella Black Axe (la seconda organizzazione cultista nigeriana presente in quasi tutte le regioni italiane), secondo quanto riferito da un collaboratore di giustizia, durante la fase cosiddetta di Orientation (una sorta di apprendistato come annota la DIA), l’affiliando viene sottoposto ad un duro pestaggio dai Butchers, alla presenza del cosiddetto Ministro della Difesa che stabilisce chi possa passare alla fase successiva innanzi al Chama Black Axe, che sancisce il passaggio alla affiliazione vera e propria.

In questa fase finale dopo aver bevuto una bevanda a base di droghe ed aver pronunciato una formula sacrale gli adepti vengono frustati con il kobobo (un frustino) da quattro saggi mentre percorrono, in ginocchio, un tratto del luogo designato come tempio per verificare la capacità del nuovo entrato di affrontare con coraggio la sofferenza. Pestaggio che termina innanzi all’Head che li riconosce come affiliati.

Anche per aderire a Maphite, altro sodalizio mafioso nigeriano che registra il maggiore insediamento in Emilia Romagna (ma è presente anche in altre undici regioni) e si occupa principalmente di traffico e spaccio di stupefacenti, estorsioni e tratta di esseri umani, si deve sottostare ad un rito di affiliazione tribale cruento – oltre che pagare una somma di denaro – al termine del quale si viene battezzati con un nuovo nome che identifica l’affiliato appartenente alla organizzazione.

Qualcosa di analogo a quanto praticato nei primi decenni dell’Ottocento quando, prima della cerimonia di affiliazione alla camorra, l’aspirante mafioso non era uomo e lo diventava solo dopo di essa con l’inizio di una nuova vita. (Ciconte, op. cit).

L’adesione, infine, ai Vikings, l’ultima delle confraternite nigeriane riscontrata in Italia (presente in sei regioni) prevede “dopo il giuramento di fedeltà, l’osservanza di un rigido protocollo che, oltre al pagamento di una somma di denaro considerata una sorta di quota d’iscrizione, prescrive tassativamente l’impegno a non avere contatti con le forze di polizia, il divieto di denunciare altri connazionali e la totale dedizione alla confraternita” (cfr. la relazione della DIA, luglio 2019).

La pratica del giuramento con la rituale affiliazione rappresenta, alla fine, il momento in cui comincia ad agire una organizzazione mafiosa. Rituali che ancora oggi sono praticati dalle mafie italiane.

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