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Antidroga: sequestri in crescita e spacciatori “stressati” per “superlavoro”

Piero Innocenti il . Droga

E’ ripresa con vigore la coltivazione domestica delle piante di cannabis stando ai sequestri operati nel solo mese di giugno dalle forze di polizia.

Sono state, infatti, ben 24.362 le piante eliminate con i sequestri più rilevanti nelle province di Sassari (6.000 piante), di Foggia (4.611), di Catania (3.902), di Palermo (3.087), di Caserta (2.716). Quantitativi inferiori in altre 45 province a conferma dell’interesse sempre più diffuso in tutto il territorio nazionale per questa coltura.

Una situazione, quella del contrasto al narcotraffico in ambito nazionale analizzata costantemente, con report mensili, dalla Direzione Centrale per i Servizi Antidroga (DCSA) che, alla data di elaborazione dei dati, il 10 luglio scorso, segnalano un totale di 34.867,55kg di stupefacenti sequestrati di cui circa 17.000kg di hashish, 12.000kg di marijuana ma anche 4.713kg di cocaina e 367kg di eroina.

Per la cocaina, in particolare, se il trend si mantiene costante anche nel secondo semestre dell’anno, è quasi certo il superamento del record di oltre sei tonnellate che si registrò nel 2011.

Già in questi primi dieci giorni di luglio sono stati sequestrati, in distinte operazioni, quasi 600kg di cocaina di cui 500kg nel porto di Genova su una nave portacontainer proveniente da Cartagena in Colombia. Senza contare il sequestro, avvenuto in Perù, di circa 290kg di polvere bianca destinata al mercato europeo con l’arresto di un italiano e di cinque peruviani.

Dall’inizio dell’anno sono state denunciate all’autorità giudiziaria 15.439 persone per traffico/spaccio (in prevalenza per spaccio) di cui 6.403 stranieri (in prevalenza di nazionalità marocchina, nigeriana, albanese, tunisina, gambiana).

Nell’ambito del c.d. “microspaccio” su strada continua la situazione di pendolarismo di buona parte dei pusher che, arrestati nella flagranza di reato, trascorrono alcune ore nelle camere di sicurezza di Questure e Comandi dei Carabinieri (più raramente nelle carceri) in attesa della convalida del Gip per riprendere, quindi la consueta “attività” che viene proseguita (come dimostra l’esperienza quotidiana delle forze dell’ordine) anche nelle situazioni in cui il giudice abbia disposto la detenzione domiciliare.

Tutto questo nella generale indifferenza politica e sociale che si è venuta a creare intorno al fenomeno del narcotraffico e della tossicodipendenza che vanno alla ribalta mediatica (per un giorno o poche ore) quando, per esempio, vengono pubblicati rapporti nazionali e internazionali sul tema  o ricorrono speciali eventi o quando capita qualche fatto inconsueto, di violenza.

E’ il caso dello “spacciatore stressato” a Terni per le eccessive e continue richieste dei clienti tanto da “lamentarsi” con i suoi “collaboratori” del super lavoro cui era costretto o delle minacce di sfregio sul viso rivolte alla famiglia di una tossicodipendente che ad Ancona non aveva pagato l’acquisto di alcune dosi di droga o, ancora, dell’arresto, nei locali di un istituto ecclesiastico di Torre Angela a Roma, di sei migranti con più di due chilogrammi di eroina che avevano cercato di occultare nello sciacquone del water.

Sono solo alcuni dei fatti di cui è possibile apprenderne notizia sfogliando le pagine dei tanti quotidiani locali mentre per avere un quadro di situazione nazionale si può leggere la interessante relazione annuale della DCSA (quella del 2018 in fase di pubblicazione) sulla quale faremo qualche considerazione nei prossimi giorni, dopo averla letta e studiata.

Gli “stupefacenti” profitti delle droghe

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