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Un sindaco accusato da due collaboratori di giustizia

Fabiana Pacella il . Puglia

11102684_996137573753912_7468547197187396889_n (1)Processo Bcc Terra d’Otranto a Lecce, in aula per l’udienza preliminare i dieci indagati, a vario titolo, per estorsione aggravata da metodo mafioso, violenza privata, tentata concussione e uso distorto dell’istituto delle deleghe, in merito all’elezione del cda del 2014.

Il pm Carmen Ruggiero, che ha condotto l’inchiesta e chiesto il rinvio a giudizio per tutti sulla scorta del lavoro dei carabiieri del Ros di Lecce e della Compagnia di Campi (Le): ha chiesto di depositare l’interrogatorio del pentito di mafia collaboratore di giustizia Tommaso Montedoro che asserisce di aver incontrato a Casarano (Le) in una occasione, il sindaco di Carmiano (comune dove ha sede una delle filiali di quel credito cooperativo), Giancarlo Mazzotta – uno dei 10 indagati -, per l’insediamento di un supermercato. Mazzotta è, secondo gli inquirenti, i personaggio chiave dell’intera vicenda, dominus di fatto della Bcc all’epoca dei fatti. Il pm ha letto il sunto dell’interrogatorio al pentito, che avrebbe confermato la disponibilità del sindaco azzurro, di aiutarlo nel velocizzare pratiche burocratiche presso enti locali e regionali per l’apertura di quel supermercato e, se del caso, di sostenerlo economicamente caldeggiando l’accensione di mutui in Bcc, in cambio di un impegno per la campagna elettorale. Toni caldi in aula, il primo cittadino ha sostenuto di non conoscere il boss. La pm si è riservata di depositare l’interrogatorio completo ma il gup, Vincenzo Brancato, ha rigettato l’istanza ritenendola intempestiva.

Una decisione che ha aumentato il clima pesante attorno alla vicenda.

In realtà solo un rinvio, poiché l’udienza è slittata al 21 novembre – aula bunker, poiché uno degli indagati è in carcere – e, entro quella data, il pm potrà depositare l’interrogatorio completo. Colpi di scena in aula? Sarà possibile.

 Anche un altro collaboratore del resto, volto noto della criminalità organizzata, aveva parlato alla pm di presunti rapporti d’affari tra il sindaco Mazzotta e Antonella Caracciolo, moglie del boss detenuto  della sacra corona unita  Mario Tornese, nell’ambito dell’indagine sull’acquisto di una duna data in concessione a Libera ed un tempo appartenuta al clan.
Davvero quella banca doveva diventare la lavatrice della Sacra Corona Unita?E chi è il sindaco di cui si dibatte?

Volto noto di Forza Italia caro al Cavaliere, padre del segretario provinciale del partito. Imprenditore del settore turistico ricettivo, non ha disdegnato di parlare di legalità posando accanto a Rita Borsellino e sfilando contro il racket delle estorsioni a Lecce.

È cugino di Gianni Mazzotta, un altro dei 10 indagati, ritenuto dagli inquirenti elemento di spicco della Scu.

Tra gli indagati,Saulle Politi, già condannato per associazione mafiosa e in carcere da qualche mese a seguito di un’altra operazione dei carabinieri; Dino Mazzotta fratello del sindaco eletto presidente Bcc nel 2014; Tommaso Congedo, all’epoca responsabile del credito cooperativo di Monteroni e attualmente in filiale a Lecce; Maria Grazia Taurino, all’epoca dipendente della filiale di Magliano addetta ai fidi e attualmente in filiale a Lecce; Ennio Capozza, ex visurista Bcc;  Luciano Gallo,  coinvolto nell’operazione Baia Verde dei carabinieri di Lecce, e poi rimesso in libertà subito dopo l’ascolto da parte del Gip; Giuseppe Caiaffa e Italo Potì.

Sacra Corona e BCC, a Roma e Milano il processo contro la giornalista Pacella

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