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Valsusa Filmfest a Bardonecchia

Valsusa Filmfest il . Brevi

img_valigia_xxii_vff_mdPer la XXII esidizione due proiezioni a Bardonecchia.

18 febbraio 2018 ore 18Proiezione di “IL CAMMINO DELLA SPERANZA” di Pietro Germi
Palazzo delle Feste – Piazza Valle Stretta 1, BARDONECCHIA (TO)  |  Ingresso libero

25 febbraio 2018 ore 18Proiezione di  “L’ORDINE DELLE COSE” di Andrea Segre che sarà presente in sala
Cinema Sabrina, Via Medail 73, BARDONECCHIA |  Ingresso libero

Due eventi di avvicinamento al XXII Valsusa Filmfest si svolgono a Bardonecchia, città di frontiera attorno alla quale si sta creando un nuovo drammatico fenomeno migratorio con numerosi giovani africani che cercano di attraversare il confine con la Francia camminando per giorni al gelo.

Tra le novità della XXII edizione del Valsusa Filmfest ci sarà “Testimonianze da Emigranti”, iniziativa con la quale si intende dare spazio a testimonianze di persone che abbiano vissuto un periodo della loro vita da emigranti, che abbiano lasciato il loro paese per cercare lavoro in un’altra regione o in un’altra nazione.

Persone che abbiano vissuto le difficoltà di chi si sradica da un luogo dell’anima, dalle proprie abitudini e lasciando le proprie famiglie, per inserirsi in nuovi paesi e comunità.

Chi avesse voglia di raccontare la propria esperienza può scrivere a segreteria@valsusafilmfest.it

Le interviste verranno registrate in collaborazione con alcuni operatori dell’Istituto Fellini di Torino, con l’obiettivo di creare brevi documentari da presentare durante il festival che si svolgerà dal 16 al 25 aprile 2018 in bassa ed alta Valle di Susa e con altri eventi collaterali in date da definire.

Gli organizzatori dell’Associazione Valsusa Filmfest basano questa iniziativa sulle seguenti riflessioni:

L’emigrazione è un fenomeno inarrestabile, che coinvolge tutte le generazioni e tutti i Paesi.

L’Italia ne è stata coinvolta fin dall’800 con le grandi traversate oceaniche verso l’America, la “terra promessa”.

Quasi trenta milioni di italiani sono emigrati verso l’Australia, le Americhe e l’Europa del nord.

All’inizio del Novecento la nostra penisola godeva di unità politica, ma non ancora economica, poiché nel settentrione erano evidenti i segni della recente industrializzazione, mentre nel Mezzogiorno la popolazione era legata alla terra, per lo più gestita con metodi ancora feudali; senza contare la scarsa produttività del suolo a causa dei sistemi di coltivazione arretrati.

Ma le cause che hanno costretto all’abbandono della propria casa sono state molteplici.

Nel 1951 l’alluvione del Polesine, che causò 180mila senzatetto, determinò una conseguente ondata migratoria. Non è un caso che nel 1950 Pietro Germi girasse proprio a Bardonecchia il film “Il Cammino della Speranza”, in cui si raccontava di un gruppo di siciliani che in seguito alla chiusura di una miniera decisero di andare in Francia. Oppure che a Claviere ci sia una “valle dei Mandarini”.

Negli anni Sessanta il boom economico ha attratto al nord molti meridionali chiamati direttamente dalla FIAT a lavorare nei suoi stabilimenti e purtroppo l’accoglienza non fu in sintonia con le necessità industriali: famosi i cartelli “non si affitta ai meridionali”.

In questi ultimi anni si è parlato di una nuova emigrazione causata dalla grave crisi che ha coinvolto i paesi del sud Europa, molti giovani hanno così cercato lavoro emigrando all’estero.

Attualmente si contano circa 80 milioni di oriundi italiani che vivono in differenti nazioni del mondo: i più numerosi sono in Brasile, Argentina e Stati Uniti d’America.

LE PROIEZIONI A BARDONECCHIA NEI GIORNI 18 E 25 FEBBRAIO 2018

“Il cammino della Speranza” di Pietro Germi e “L’ordine delle cose” di Andrea Segre, che sarà presente in sala

Due eventi di avvicinamento al XXII Valsusa Filmfest si svolgono a Bardonecchia, città di frontiera attorno alla quale si sta creando un nuovo drammatico fenomeno migratorio con numerosi giovani africani che cercano di attraversare il confine con la Francia camminando per giorni al gelo.
Non a caso il primo film scelto è “Il cammino della speranza” di Pietro Germi (1950) in programma il 18 febbraio alle ore 18 al Palazzo delle Feste, mentre il secondo è il recente “L’ordine delle cose” di Andrea Segre (2017) che presenterà di persona la sua ultima opera il 25 febbraio alle ore 18 al Cinema Sabrina.

Dal 1950 al 2017, a 67 anni di distanza, due film e una sola storia: quella dell’umanità in cammino.

il_cammino_della_speranza_1950_pietro_germi_4Il film di Germi, uscito nelle sale nel 1950, è stato girato fra Favara (Agrigento), Roma e l’Alta Valle di Susa ed  è stato selezionato tra i 100 film italiani da salvare. Fra gli sceneggiatori c’erano Federico Fellini e Tullio Pinelli e fra i numerosi riconoscimenti ricevuti ci fu anche l’Orso d’argento del Festival di Berlino.

Il film racconta la storia di un gruppo di minatori rimasti senza lavoro che decidono di raggiungere la Francia.  Si tratta di un film di più di cinquant’anni fa ma che, rivisto oggi, ci ricorda che anche gli italiani sono stati emigranti, e che quello che compiono oggi i migranti che arrivano in Italia con mezzi di fortuna (e di sfortuna), affidandosi a scafisti o mediatori cui consegnano tutti i loro averi è un altro “cammino della speranza” che troppo spesso si trasforma in un cammino di disperazione.

andrea_segre_1“L’ordine delle cose” il 25 febbraio verrà presentato dal regista Andrea Segre al Cinema Sabrina alle ore 18, verrà proiettato nello stesso giorno in Francia a Briancon e il giorno dopo al Liceo Des Ambrois di Oulx.

Il film, che ha fatto parte delle proiezioni speciali dell’ultima edizione del Festival di Venezia con ottimi riscontri di critica, è un viaggio attraverso le condizioni esistenziali di chi migra e di chi si trova a confrontarsi con il fenomeno delle migrazioni, attraverso la storia di Corrado, un alto funzionario del Ministero degli Interni italiano specializzato in missioni internazionali contro l’immigrazione irregolare, scelto per  affrontare una delle spine nel fianco delle frontiere europee: i viaggi illegali dalla Libia verso l’Italia.
Entrambi i film vengono proposti ad ingresso libero e in collaborazione con il Comune di Bardonecchia e con il Comune di Oulx.

IL VALSUSA FILMFEST – 22 anni di storia dedicati al confronto culturale e alle nuove generazioni

Il Valsusa Filmfest è un festival poliartistico sui temi della memoria storica, della montagna e dell’ambiente che da 22 anni anima un territorio aperto all’incontro e al confronto culturale attraverso concorsi cinematografici e numerosi eventi tra letteratura, cinema, musica, teatro, arte e impegno civile.

Un festival itinerante che si svolge in numerosi comuni della Valle di Susa e che coinvolge scuole, associazioni, cooperative e tante singole persone grazie al suo profondo radicamento nel territorio. In 21 anni di storia il festival è diventato un importante presidio culturale con una macchina organizzativa sempre più complessa e basata quasi esclusivamente sul volontariato.

Inoltre, il Valsusa Filmfest collabora attivamente con altre realtà sparse sul territorio italiano e dal 2010 fa parte della “Rete del Caffè Sospeso”, network di festival, rassegne e associazioni culturali in mutuo soccorso.

Tutte queste caratteristiche fanno si che il festival riesca sempre a proporre cartelloni di alta qualità con eventi ed ospiti di grande spessore.

Lobiettivo principale è sempre stato quello di promuovere cultura dando ampio spazio alle nuove generazioni e ad eventi che aiutino a riflettere e a cogliere i cambiamenti sociali, culturali e politici della contemporaneità.

IL CONCORSO DELLA XXII EDIZIONE

Nel sito www.valsusafilmfest.it è stato pubblicato il bando di concorso cinematografico della XXII edizione.

Filmakers italiani e stranieri sono invitati a partecipare e ad inviare le loro iscrizioni entro il 15 marzo 2018.

Le 5 sezioni di concorso sono Cortometraggi, Workshop Laboratorio Valsusa, Fare Memoria, Videoclip e Le Alpi.
Il bando completo e le schede di partecipazione si possono scaricare dal sito del festival.

LA CAMPAGNA IO STO CON IL VALSUSA FILMFEST
Tenendo conto del contesto di welfare fortemente ridimensionato e della crescente difficoltà a reperire sovvenzioni pubbliche e private, da tre anni è nata la campagna “Io sto con il Valsusa FilmFest”,  una sfida volta a rafforzare la sostenibilità del Festival e che si pone di mobilitare, oltre a diverse competenze presenti sul territorio, anche risorse economiche con fondi raccolti direttamente tra i sostenitori ed attraverso l’organizzazione di proiezioni.

Chiunque sia interessato a dare un contributo diretto all’organizzazione del festival può farlo con una donazione all’IBAN IT87B0501801000000000119186. 

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