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28 gennaio, convention Centro Francescano di Ascolto

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Nuntereggaepiù – Sono intollerante all’intolleranza

Convention del Centro Francescano di Ascolto – domenica 28 gennaio presso il Centro Giovanile San Giovanni Bosco di Rovigo.

La convention di quest’anno, trentesimo dalla nostra costituzione, desidera porre l’attenzione su quanto sta avvenendo nella nostra società, nei nostri territori, dove le persone vivono sempre più in stati di contrapposizione, di conflittualità, e tante delle paure percepite non sono reali in quanto è stato alimentato un clima da caccia alla streghe nei confronti dei poveri ed emarginati che sta facendo alzare nuovi muri, soprattutto culturali. Il titolo “Nuntereggae più. Sono intollerante all’intolleranza” vuole anche essere un modo per dire: apriamo gli occhi di fronte alla realtà, tiriamo fuori i valori dell’esistenza e della pacifica convivenza sociale, riprendiamoci la giusta serenità dell’esistere.

Stiamo vivendo un periodo storico segnato pesantemente dalla miseria, lo sfruttamento, la guerra di tutti contro tutti, la devastazione dell’ambiente. Troppi processi di violenza stanno mettendo una pesante ipoteca sulla vita delle future generazioni, quando invece ogni essere umano dovrebbe avere la possibilità di determinare il proprio destino. Invece non siamo liberi, né come singoli né come collettività, di incidere nel nostro futuro. Il potere è nelle mani di pochi: banche, multinazionali, manager, criminalità organizzata, che con il denaro controllano la politica e le istituzioni. Basta pensare a come i tanti esseri umani privi di una professionalità in ambito lavorativo stiano vivendo una emarginazione e una separazione dalla società dilaniante, quando invece tutti dovrebbero essere messi nella condizione di contribuire al benessere della collettività con il lavoro, ognuno secondo le sue capacità e i suoi bisogni.

Oggi c’è chi è costretto ad ammazzarsi di straordinari e chi è disperato perché non riesce a trovare un impiego, ci sono anziani che vorrebbero andare in pensione ma non possono e giovani condannati ad essere inattivi. Il progresso tecnologico, che potrebbe alleviare la fatica e farci lavorare meno tempo, produce solo maggiore disoccupazione e sfruttamento. Nel corso dei secoli la vita umana non ha mai conosciuto tanta ricchezza come oggi e contemporaneamente il massimo livello di disuguaglianza nella distribuzione della ricchezza, quando invece tutti dovrebbero poter godere di quanto economicamente guadagnato attraverso il frutto del lavoro. Queste enormi ricchezze sono macchiate di sangue da una costante rapina che si realizza per mezzo di bassi salari, della precarietà, del lavoro nero, delle basse pensioni, dell’evasione fiscale e della corruzione.

La salute poi è un bene essenziale, l’indice su cui si misura il progresso di una società e che non può essere subordinata al profitto o ad interessi privati. Oggi invece solo chi paga o chi ha “le giuste conoscenze”, può permettersi un servizio sanitario di qualità e senza attese infinite per una visita o un esame clinico. La sanità pubblica viene smantellata, aziendalizzata ed è sempre più legata a clientele politiche, a spartizioni partitiche.

In fondo continuiamo a chiedere cose giuste in un mondo ingiusto perché nel nostro Paese, oggi più che mai, la giustizia non coincide con la legalità, anzi, molte leggi sono palesemente ingiuste. Mentre la legge dovrebbe essere al servizio del popolo, proteggerlo contro gli abusi e le ingiustizie e non perpetuare un sistema iniquo. Viene ancora spacciata l’idea che togliendo la libertà a certi soggetti rendiamo più sicura la società, mentre le carceri sono sovraffollate quasi esclusivamente di poveri, economicamente e culturalmente, persone a cui non viene data possibilità per un cambiamento e per un futuro.

E’ in atto poi in Italia, dall’inizio di questo secolo, una desertificazione culturale che sta facendo emergere in diverse frange sociali il peggio che può esprimere la natura umana, attraverso una escalation di violenze, soprusi, razzismo, xenofobia e discriminazioni, in particolare contro le donne e contro gli immigrati, ma anche contro i portatori di handicap, i minori, rispetto alla provenienza geografica, alla religione, o all’orientamento sessuale.

E’ urgente mettere la parola fine a queste discriminazioni, combattere il sessismo e il razzismo, sia nelle leggi che nella società, sia all’interno delle case che dei posti di lavoro. Non si può mai abbassare la guardia, sempre e in ogni tempo, nell’alimentare la pace tra i popoli. Invece viviamo in una costante situazione di guerra e, anzi, i conflitti sono in continuo aumento, come le vittime e i profughi, a causa dei criminali interessi delle industrie e potenze mondiali. Infatti queste guerre vengono fatte strumentalizzando i popoli, creando nemici ad arte, armandoli a loro volta, esclusivamente per moltiplicare le ricchezze dei potenti. Deve essere detta la parola fine a tutte le guerre, sappiamo però che senza giustizia non può esserci pace, per questo è necessario sviluppare una vera solidarietà.

Il programma di questa trentesima Convention prevede:

– la nostra riflessione sul tema di quest’anno:

“NUNTEREAGGAE PIU’. SONO INTOLLERANTE ALL’INTOLLERANZA”

e avremo con noi:

– padre Guido Bertagna, sacerdote gesuita, biblista, da anni si impegna per far rincontrare da una parte le vittime e dall’altra coloro che si sono resi responsabili di fatti di sangue. Dal 2002 al 2009 è stato direttore del Centro Culturale San Fedele di Milano dove si è occupato in particolare di cinema, incontri e conferenze. Parallelamente allo studio e alla riflessione sul cinema. Progetta e anima settimane di studio biblico dedicate al dialogo tra linguaggio biblico e cinematografico. Ha pubblicato: “Il volto di Gesù nel cinema”, Pardes, Bologna 2005.

– Attilio Galimberti, di Milano, attualmente nel Consiglio di presidenza internazionale Ofs e componente della Commissione Interfrancescana Giustizia e Pace, ha fatto parte del Consiglio Direttivo dell’organizzazione Franciscans International (A voice at the United Nations).

Rosa Galimberti, di Milano, è stata presidente nazionale dell’Ordine Francescano Secolare (Ofs) e dello stesso responsabile della formazione.

Programma convention 2018

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