NEWS

Ecco la Calabria, quella vera/2

Donatella D'Acapito il . Calabria

banner_manifesto-goel-2Dalla Calabria non si scappa sempre, lo abbiamo visto, anche quando sembra troppo difficile restare. Ma non si può essere mare e sabbia insieme: bisogna scegliere cosa essere, cosa difendere, per cosa lottare.
E così hanno deciso di non scappare neanche le donne e gli uomini del gruppo cooperativo Goel. Nato nel 2003, oggi il gruppo conta nove cooperative sociali, un’associazione di volontariato, una fondazione del territorio di Locri e della Piana di Gioia Tauro.
Goel è una comunità di riscatto che vuole cambiare la Calabria partendo dal concetto di sussidiarietà verticale. “A essere sacra – spiega il presidente Vincenzo Linarello – è la collettività e non le istituzioni”. Poi aggiunge: “Nella dottrina sociale della Chiesa viene detto che non è lecito far decidere in alto ciò che può essere fatto e deciso in basso”. Parole dure che richiamano ognuno a fare la propria parte e che implicano il concetto di compartecipazione perché “agire diversamente significherebbe delegare un pezzo della nostra sovranità e ciò altera il concetto di democrazia”.
Un progetto ambizioso ma possibile. “La nostra missione – continua Linarello – non è fare agricoltura sociale, moda etica, turismo responsabile o servizi sociali. Certo, sono le nostre attività ma sono strategiche per il cambiamento. Sappiamo che c’è una sproporzione di forze fra la ‘ndrangheta e noi, ma noi ci crediamo. Loro si legittimano sul territorio dicendo “saremo anche brutti e cattivi, ma senza di noi qui non si muove nulla, soprattutto in termini economici”. Beh, questo è vero solo perché, soprattutto in termini economici, hanno tagliato le gambe agli altri soggetti presenti nella zona. Se c’è però una realtà come Goel che ha successo grazie a un’etica che funziona, un’etica efficace, allora si mostra che il re è nudo”.
Servono i risultati se si vuole davvero incarnare il cambiamento, non solo le buone intenzioni. “Nel terzo settore ho visto troppo spesso una grande attenzione alla purezza dei mezzi, dell’atteggiamento. Una grande attenzione all’aspetto morale dell’azione. Questo è un bene, sia chiaro. Tuttavia ciò che poco si comprende è che l’efficacia dell’azione è una componente etica al pari della purezza dei metodi. Se ho un atteggiamento irreprensibile ma lascio chi sta male nel suo malessere, allora non è etica. Qual è il punto di vista dell’etica: è quello di chi aiuta o di chi sta male? Perché se è quello di chi aiuta, allora basta l’intento e ci si porta a casa l’aver agito bene. Ma se la guardi dal punto di vista di chi sta male, l’obiettivo è che lui smetta di star male”.
Un concetto che non suona come “il fine giustifica i mezzi”, perché l’etica efficace implica la soluzione dei problemi senza crearne altri. “Da questo punto di vista – continua Linarello – vediamo che i mondi positivi hanno imparato a sudare con le braccia e col cuore, ma hanno sottovalutato quanto sia importante sudare con il cervello. Bisogna porsi il problema del risultato, altrimenti si rischia di vanificare tutta l’azione. Dobbiamo ammettere quando i nostri metodi o i nostri approcci sono fallimentari. Dobbiamo avere la capacità di metterci pesantemente in discussione e cambiare approccio finché non troviamo quello giusto. È una fatica a cui non possiamo sottrarci”.
Goel parla fatti alla mano. Due esempi per tutti. I soci del consorzio Goel Bio sono quelli più pagati per le proprie arance in Calabria: 40 centesimi al kg contro i 5 delle altre aziende. Come si fa? Goel ha ripensato la filiera, azzerato gli intermediari e rivisto la struttura aziendale, dando ai soci stabilimenti già pronti dove fare confezionamento e distribuzione, così il socio non deve pensare agli investimenti e Goel abbatte un costo che altrimenti sarebbe stato fisso. Vantaggio reciproco.
Poi c’è la vicenda dell’Ostello Locride, quello che nessuno voleva perché confiscato a una cosca locale. Racconta Linarello: “All’inizio del 2016 l’amministrazione fa un bando per la concessione gratuita decennale dell’ostello agli enti no profit ma nessuno si presenta. Inizialmente volevamo evitare di far concorrenza alle altre realtà, ma quando il comune di Locri ha fatto un nuovo bando, abbiamo avanzato la nostra offerta. Dopo appena dieci giorni dall’annuncio della concessione a Goel, abbiamo subìto dei danni per circa 20mila euro. Ma non ci arrendiamo e denunciamo”.
La ‘ndrangheta mal digerisce le cose funzionano. Goel ha la committenza pubblica per i servizi di psichiatria e di accoglienza dei migranti. Per il resto si finanzia tramite istituti di credito come la Banca Etica o la BCC, e a volte con l’aiuto di qualche fondazione privata. Oggi nelle loro assemblee gli operatori turistici, le operaie tessili, i contadini, gli operatori sociali si preoccupano non solo del loro destino, ma si interessano anche di quello degli altri. Soprattutto, ognuno si sente responsabile del processo di cambiamento della Calabria: una vera spina nel fianco per la criminalità organizzata.

*Pubblichiamo a puntate l’articolo comparso su Narcomafie, speciale 21 marzo

Ecco la Calabria, quella vera/1

Trackback dal tuo sito.

Premio Morrione

Premio Morrione Finanzia la realizzazione di progetti di video inchieste su temi di cronaca nazionale e internazionale. Si rivolge a giovani giornalisti, free lance, studenti e volontari dell’informazione.

leggi

LaViaLibera

logo Un nuovo progetto editoriale e un bimestrale di Libera e Gruppo Abele, LaViaLibera eredita l'esperienza del mensile Narcomafie, fondato nel 1993 dopo le stragi di Capaci e via D'Amelio.

Vai

Articolo 21

Articolo 21: giornalisti, giuristi, economisti che si propongono di promuovere il principio della libertà di manifestazione del pensiero (oggetto dell’Articolo 21 della Costituzione italiana da cui il nome).

Vai

I link