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L’ombra di Matteo Messina Denaro su Bergamo

Luca Bonzanni il . Dai territori

11 giugno 2011. L’ultimo contatto, le ultime tracce. Poi, il vuoto. Quello di Michele Rodriguez Larreta resta ancora oggi un mistero senza risposte, una storia costellata solo di dubbi, indizi, interrogativi. E alcuni di questi, sullo sfondo, paiono addirittura inquietanti.
Classe 1981 (avrebbe compiuto trent’anni di lì pochi giorni), italo-spagnolo, residente a Valencia dal 2006, ma spesso in Italia, a Torre Boldone, provincia di Bergamo, il paese in cui risiede la madre Maria Luisa, la terra in cui ha trascorso gran parte della sua infanzia e giovinezza: è qui che Michele viene visto per l’ultima volta, ormai sono trascorsi cinque anni. Passa da casa prima di una breve vacanza, la destinazione finale è Palermo, è stato da poco contattato da un amico di Acireale, si sarebbero dovuto incontrare una volta giunto sull’isola. A Orio al Serio non prende l’aereo: noleggia un’auto, arriva a Pisa, incrocia un’amica, abbandona nel parcheggio la vettura e qui, al «Galileo Galilei», sale su un volo «Ryanair» per il capoluogo siciliano. Le ultime tracce, appunto: il cellulare del ragazzo aggancia una cella telefonica a Palermo nella tarda serata dell’11 giugno, è il suo ultimo contatto col mondo.
Un allontanamento volontario? La pista viene presto esclusa, la madre si appella anche alla trasmissione di Rai 3 «Chi l’ha visto?», chiede che qualcuno parli e collabori con le forze dell’ordine e la magistratura. La Procura di Bergamo inizia a lavorare sulla vicenda, il caso finisce nelle mani di Letizia Ruggeri, il sostituto procuratore che in quei mesi si sta occupando di un’altra scomparsa, quella di Yara Gambirasio. Qualche tempo prima il giovane era rimasto coinvolto in una vicenda di droga, le indagini muovono in quella direzione, alla fine il fascicolo giunge alla Direzione distrettuale antimafia di Brescia(1). Attorno alla scomparsa di Michele resta un profondo alone di mistero e una coltre di silenzio: il caso passa quasi inosservato, eppure sullo sfondo si tratteggia un intrigo che svela una realtà non di poco conto per la provincia bergamasca.
L’11 marzo 2015 la Commissione parlamentare antimafia chiama in audizione Tommaso Buonanno, procuratore di Brescia. Si parla del radicamento della criminalità organizzata in quel circondario. ‘Ndrangheta, camorra, Cosa nostra. E poi le mafie straniere, le ecomafie, il traffico di droga. Buonanno infine parla apertamente del caso di Michele, lo illustra ai deputati, ai senatori, alla presidente Rosy Bindi: «Nella Bergamasca si stanno svolgendo indagini connesse all’omicidio Larreta e sono oggetto di indagine appartenenti ad altra famiglia mafiosa, quella di Messina Denaro. Lo sfondo nel quale opera questa famiglia è quello del traffico internazionale di stupefacenti, di hashish in particolare, che interessa il territorio di Bergamo»(2).
Le parole sono pesanti: si tratterebbe di un caso di «omicidio», così lo definisce il procuratore, non più «scomparsa». Una morte maturata nell’ambito di un traffico di droga con proiezioni internazionali, probabilmente sulla rotta Spagna-Italia, con Bergamo a fare da epicentro e il clan di Matteo Messina Denaro – l’ultimo «fantasma» della mafia siciliana – a tirarne le fila. Da fine maggio 2016, tra l’altro, la Bergamasca è attraversata da un altro «giallo» simile: quello della scomparsa di Fabrizio Garatti, originario di Costa Volpino, piccolo centro affacciato sul lago d’Iseo, finito in manette nel 2009 nell’ambito di una maxi-operazione antidroga con proiezioni internazionali (dalle ramificazioni di quell’inchiesta, si è arrivati a condurre rogatorie in Colombia, Brasile, Svizzera, Usa(3)); del 44enne Garatti non si hanno più tracce, ma nel pollaio della casa del padre e in alcune casseforti della sua abitazione è stato trovato oltre un milione di euro in contanti. Gli inquirenti sono al lavoro, ogni pista – dalla droga all’usura – sta venendo battuta.
Sulla storia di Michele, invece, a tutt’oggi mancano le certezze, nessuno ha trovato i colpevoli. A cinque anni dall’ultimo contatto, restano solo gli interrogativi. E l’ombra della famiglia di Matteo Messina Denaro ad allungarsi su Bergamo.

(1)Armando Di Landro, Scomparso, un giallo da Antimafia, Corriere della sera – ed. Bergamo, 1 giugno 2013; Scomparso da cinque mesi. Il giallo di Michele, BergamoNews.it, 10 novembre 2011; Manifestazione Scomparsi Siciliani: l’appello per Michele Rodriguez Larreta, https://www.youtube.com/watch?v=aa8jonJgnkk.
(2)Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, anche straniere, XVII Legislatura, Audizione del procuratore della Repubblica presso il tribunale di Brescia, Tommaso Buonanno, Resoconto stenografico, 11 marzo 2015.
(3)Direzione nazionale antimafia, Relazione annuale 1 luglio 2012-30 giugno 2013, pubblicata a gennaio 2014, p. 518

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