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Napoli, intitolata a Santo Della Volpe la nuova sala riunioni del Sindacato unitario giornalisti Campania

Federazione Nazionale Stampa Italiana il . Progetti e iniziative

La riunione della Giunta esecutiva della Fnsi e della consulta delle Associazioni regionali di stampa a Napoli è stata, ieri, l’occasione per inaugurare la nuova sede del sindacato regionale ed intitolare a Santo Della Volpe la nuova sala riunioni. «In questa sala avrebbe voluto tenere ancora tante e tante riunioni, di quelle belle e costruttive», ha scritto per l’occasione Teresa Marchesi, moglie del compianto presidente.

Si è riunita eccezionalmente a Napoli con la consulta delle Associazioni regionali la Giunta Esecutiva della FNSI. È stata l’occasione per inaugurare la nuova sede del Sindacato unitario giornalisti della Campania, rientrato nella Federazione nell’aprile scorso. «È un momento importante – ha osservato il segretario generale della Federazione della Stampa Raffaele Lorusso – non solo per la Campania ma per tutta la Fnsi in una regione che aveva bisogno di un presidio sindacale. Ci è sembrato giusto venire qui con tutta la struttura federale perché questo è un territorio dove fare informazione non è facile. Qui 30 anni fa veniva ammazzato Giancarlo Siani, giovane cronista precario del Mattino, e ancora oggi ci sono troppi colleghi che vivono sotto scorta perché minacciati dalla criminalità organizzata». 
«Sono molto felice di vedere la riapertura di questa casa dei giornalisti a Napoli – ha affermato il presidente della FNSI, Beppe Giulietti -. Questo è uno dei pochi sindacati che non nasce a Roma e poi si diffonde sul territorio ma ha una radice territoriale. La riapertura deve essere una festa non solo per chi è iscritto al sindacato, ma per tutti. Qui si confronteranno differenze, diversità, anche aspramente, ma si porrà il compito di eliminare quelle periferie di cui spesso parliamo e che non conosciamo». 


«La presenza dei vertici della Federazione e di tutti i massimi dirigenti delle associazioni regionali è un segnale fortissimo per i colleghi della nostra regione – hanno detto il segretario, Claudio Silvestri, e il presidente del consiglio direttivo del Sugc, Armando Borriello – questo ci dà forza e slancio per portare avanti un importante progetto di ricostruzione e rinnovamento del sindacato sul territorio».


«Questo mi sembra un giorno buono per Napoli – ha detto il sindaco Luigi de Magistris, intervenuto all’inaugurazione -. Ho avuto modo di conoscere tanti giornalisti sia da magistrato che da sindaco, bravi, giovanissimi, pagati pochissimo. Ho visto sempre una grande similitudine tra la magistratura e la stampa. Per difendere l’autonomia di questi due elementi essenziali della nostra democrazia mi farei ammazzare. Lavoriamo insieme – ha detto ancora il sindaco – sui temi della tutela dei giornalisti, per evitare che storie gravi passino sotto silenzio. E da un punto di vista politico bisogna contrastare ogni tipo di riforma che punti ad incarcerare le idee». 
Il sindacato campano ha deciso di intitolare la sala delle riunioni a Santo Della Volpe, il presidente della Federazione scomparso prematuramente nel luglio scorso. «Lui, campano di origine, ci ha messo tutto il suo impegno per ridare alla nostra regione una rappresentanza sindacale riconosciuta – ha detto Silvestri – di questo ne conserveremo sempre la memoria. E questa sala, a lui dedicata, sarà uno spazio libero, aperto, a disposizione di tutti i colleghi». 


«L’idea di dedicare a Santo Della Volpe questa sala riunioni è un’idea di straordinaria civiltà – ha affermato Giulietti – perché lui l’assenza della Campania dalla Federazione la sentiva come una ferita». 
La cerimonia si è chiusa con le parole che Teresa Marchesi, moglie di Santo, ha inviato ai giornalisti campani: «In questa vostra sala avrebbe voluto tenere ancora tante e tante riunioni, ma di quelle belle, costruttive, di cui solo la forza di un sindacato solido e unito è capace. Difendete questa unità anche in suo nome, cercate di dare sostegno e coraggio ai tanti colleghi che in una situazione complessa come la vostra si mettono a rischio ogni giorno, ridate fiato a quel giornalismo d’inchiesta che tutto e tutti oggi congiurano per cancellare». 

Ecco la lettera inviata da Teresa Marchesi ai colleghi napoletani.

«Carissimi colleghi, 
avrei voluto essere con voi oggi per molte ragioni, ma ho un impegno di lavoro di quelli che decidono il futuro di un progetto, e lavorare è ora l’unico mezzo di cui dispongo per combattere la solitudine. Ho condiviso con Santo, attraverso i suoi resoconti, l’impegno che ha profuso per combattere le divisioni tra di voi a Napoli, davvero è stata una delle sue ultime vere battaglie, e l’ha vissuta con grande partecipazione  anche se i pur brevi viaggi da Roma ormai gli costavano molta fatica. In questa vostra sala avrebbe voluto tenere ancora tante e tante riunioni, ma di quelle belle, costruttive, di cui solo la forza di un sindacato solido e unito è capace. Difendete questa unità anche in suo nome, cercate di dare sostegno e coraggio ai tanti colleghi che in una situazione complessa come la vostra si mettono a rischio ogni giorno, ridate fiato a quel giornalismo d’inchiesta che tutto e tutti oggi congiurano per cancellare. So che questo direbbe, oggi, se fosse qui tra di voi, che vivete in prima linea, come pane quotidiano, la realtà delle minacce e delle querele temerarie. Da collega vostra, prima ancora che da compagna di vita di Santo Della Volpe, vi auguro di scrivere gran belle pagine per il nostro futuro comune».

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