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Le donne del digiuno contro la mafia

di redazione il . Recensioni

Presentazione del libro

Ore 17:30

Entrata: Via della Lungara 19, Roma

Organizza: Casa Internazionale delle Donne

Luogo: Centro congressi

In occasione della presentazione del libro interverranno:
Francesca Koch, Presidente Casa Internazionale delle Donne; Luigi Nieri, Vice Sindaco del Comune di Roma; Luisa Morgantini, già Vice Presidente del Parlamento Europeo; Daniela Dioguardi, Presidente Provinciale UDI Palermo; Angela Lanza, scrittrice; Giuliana Misserville, Presidente Società Italiana delle Letterate; Marco Delogu, fotografo e Direttore del Festival Internazionale Fotografia di Roma; Francesco Francaviglia, fotografo; Con la partecipazione di Franca Imbergamo, Sostituto Procuratore Nazionale; Coordina: Cinzia Paolillo, Presidente Associazione Antimafie daSud.Nell’estate del 1992, dopo la strage di Capaci e a poche ore da quella di via D’Amelio in cui persero la vita il giudice Paolo Borsellino e i cinque agenti di scorta (Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina), a Palermo un gruppo di donne sentì la necessità di reagire. L’azione fortemente simbolica cui diedero vita fu un digiuno nella piazza principale della città. Un atto che ancora oggi appare molto coraggioso. Ventidue anni dopo, quelle donne, talune erano ragazze, si sono ritrovate nel lavoro di Francesco Francaviglia.

Alcuni sono volti noti: Pina Maisano Grassi, moglie di Libero, l’imprenditore ucciso per essersi ribellato al pizzo; Simona Mafai, storica capogruppo comunale del Pci; la fotografa Letizia Battaglia; l’ex sindaco di San Giuseppe Jato, Maria Maniscalco; Michela Buscemi, conosciuta per essersi costituita parte civile al maxiprocesso del 1985 dopo l’assassinio dei suoi due fratelli; Luisa Morgantini, ex vice presidente del Parlamento Europeo e la cantante Giovanna Marini, giunte da Roma per partecipare all’iniziativa delle palermitane. Altre sono effigi di donne che hanno continuato la loro resistenza nella classe di una scuola, in un ufficio della Regione, in un quartiere difficile come quello dello Zen: Bice Salatiello, Virginia Dessy, Anna Puglisi.

“I volti ritratti da Francesco Francaviglia sono quelli di donne coraggiose che vent’anni or sono, disprezzando il male (compreso quello che poteva per ritorsione ricadere su di loro), si schierarono a viso aperto contro la criminalità empia e brutale che insanguinava quella stagione (e tuttora insanguina e corrompe). Volti che il trascorrere del tempo ha solcato di rughe; ma pur sempre belli. Belli d’una fierezza antica. Fisionomie ineluttabilmente mutate; e però, proprio per questo, in grado d’attestare che l’audacia, la ribellione, la resistenza, rimangono le stesse.” Con queste parole Antonio Natali, direttore della Galleria degli Uffizi, introduce il lavoro di Francaviglia.

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