Gli anni della violenza della “Familia michoacana” e dei “Cavalieri Templari” fino alla cattura del suo capo
Più di due anni e mezzo fa, il 21 giugno 2012, ad Aguascalientes, ad un posto di controllo, la polizia federale messicana aveva arrestato Josè de Jesus Mendez Vargas (detto El Ghango),pericoloso narcotrafficante, componente la “cupola” del poderoso cartello de La Familia e suo “capo spirituale”. Grande soddisfazione delle autorità per il colpo inferto alla organizzazione criminale dopo la morte, che sarebbe avvenuta nel dicembre del 2010, in un conflitto a fuoco con i federali, di Nazario Moreno Gonzales (alias El mas Loco o El Doctor), considerato l’erede di Carlos Rosales Mendoza fondatore della Familia. L’identificazione, tuttavia, non c’era mai stata perché il cadavere era stato trafugato dai complici. In effetti, come si accerterà nel marzo del 2014, El mas Loco era ancora in vita.
Alcuni “autorevoli” osservatori messicani, subito dopo la cattura di El Chango, nell’euforia del momento, dichiararono lo “smantellamento” definitivo della Familia. Credo che fosse più prudente parlare di una “battaglia” vinta dalle forze dell’ordine che di fine del cartello. Del gruppo dirigenziale di allora facevano parte importanti narcotrafficanti come Servando Gomez Martinez (alias La Tuta o El Profe, verrà arrestato nel febbraio 2015), considerato il responsabile del settore “militare”, Dionicio Loyas Plancarte (alias El Tio), addetto ai rapporti con i mezzi d’informazione, Enrique Plancarte Solis (La Chiva) e Josè Arnoldo Rueda Medina.
Pare che l’arresto di El Ghango sia stato determinato dal “tradimento” di “La Tuta”, che, nel contesto della organizzazione criminale, è stata sicuramente la persona più pericolosa. Quest’ultimo ha come suo stretto collaboratore tale Juan Victor Fernandez Castaneda, soprannominato El Brujo (lo Stregone), perché dalla lettura delle carte, si dice, è in grado di predire eventi negativi per il “capo”. Nell’ambiente criminale è risaputo che “La Tuta” avrebbe ordinato gli omicidi di diverse persone solo perché “messo in guardia” da El Brujo sulla loro affidabilità. Sconcertante, poi, la notizia diffusa nel dicembre 2010, secondo cui La Tuta risultava ancora insegnante di ruolo, almeno fino al primo trimestre del 2010, nella scuola primaria del municipio michoacano di Arteaga. Professione per la quale percepiva il relativo stipendio mensile.
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