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L’altra faccia del “Coppolone”: politica e informazione nell’inchiesta “Mondo di Mezzo”

di Norma Ferrara il . Lazio

E’ stata la “prima pagina”  più efficace fra i quotidiani in edicola. Si tratta della copertina del quotidiano “Il Tempo”, diretto da Gian Marco Chiocci dedicata all’operazione “Mondo di Mezzo”. Eppure nell’ordinanza che racconta il “Coppolone”  – come l’ha chiamato il giornale – fra le storie delle 37 persone arrestate nell’inchiesta  su mafia e appalti, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Roma, c’è spazio anche per un incontro che si sarebbe verificato fra il boss che governava questa “Mafia Capitale” Massimo Carminati e il direttore del “Tempo” . A sostenerlo, nella loro informativa (confluita, solo in sintesi, nell’ordinanza dei magistrati della Dda) il Ros dei carabinieri. L’incontro sarebbe legato ad uno degli aspetti che più ha fatto notizia in queste ore su tv e giornali: il business delle cooperative  del sociale che facevano capo a Salvatore Buzzi, numero uno della coop. “29 giugno” e braccio operativo dell’organizzazione.

I fatti. A seguito di alcune intercettazioni sulle utenze di due indagati nell’inchiesta, il Ros mette sotto la lente d’ingrandimento un articolo de “Il Tempo” pubblicato il 12 marzo del 2014. Il giornale romano si occupa in quei mesi della questione immigrazione e dell’emergenza sicurezza nella Capitale  E titola:“Centro rifugiati bloccato dai francesi. Palla al Tar”. Secondo l’informativa dei Ros l’articolo era “volto a promuovere da parte del Buzzi e del Carminati una campagna mediatica favorevole al primo (ovvero, al Consorzio Eriches 29, che si era aggiudicata la gara d’appalto europea bandita dalla Prefettura di Roma, nonostante l’esiguità del prezzo; ragione per la quale, in seguito al ricorso proposto dalla francese GEPSA il TAR aveva sospeso l’assegnazione) e volta ad ingenerare dubbi sull’imparzialità dell’autorità giudiziaria amministrativa […]”. Il giorno dopo, sempre secondo l’informativa dei Ros, Carminati si sarebbe “addirittura mosso di persona” e incontrato direttamente con il direttore del “Il Tempo”. A  provare questa regia dietro una delle cronache finite nell’indagine dei carabinieri, una serie di sms inviati da Buzzi e che fanno riferimento a questo articolo e al ruolo di Gianni Alemanno. In uno si legge: “il grazie ad Alemanno perché abbiamo chiesto a lui di farci uscire sul Tempo in chiave nazionale antifrancese” e nella stessa giornata, un altro ringraziamento “buongiorno Gianni e uscito un ottimo articolo su il Tempo ringrazia per noi il Direttore e ancora grazie per la tua disponibilità. Un abbraccio S. Buzzi”, sms al quale l’ex primo cittadino rispondeva:”un abbraccio. Gianni”. L’ex primo cittadino di Roma, lo ricordiamo, risulta fra i cento indagati dell’inchiesta sulla “Mafia Capitale”  

“La zona grigia”. La vicenda  – spiegano nell’ordinanza – è “sommariamente richiamata”  dall’informativa del Ros “al solo fine di rendere evidente come l’associazione operi nella “zona grigia”, tra lecito ed illecito, così cercando e riuscendo a raggiungere i propri scopi, considerando che, senza dubbio, l’attività delle cooperative riconducibili al Buzzi, portava “alle casse” dell’associazione enormi somme di denaro, tenuto conto delle gare che riesce, ben operando in detta “zona grigia” ad aggiudicarsi”. Si tratta, chiaramente, di una vicenda  – come spiegano nell’ordinanza – che non ha  rilevanza penale. Ma spiega come al “Coppolone”, non sfuggisse quasi nulla. Neppure il ruolo strategico dell’informazione per la gestione e il rafforzamento degli affari nella Capitale.

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