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“Mettiamoci in gioco” lancia la pubblicità che non azzarda

di Daniele Poto il . Lazio

 di Daniele Poto// – Una campagna di comunicazione (virale e non), un aggressivo invito alla imitazione dell’azzardo è venuta oggi in una sala dedicata della Camera dei Deputati ad opera della campagna in rete Mettiamoci in gioco, a cui appartiene anche Libera. E’ una proposta che chiede al sistema di fare un passo indietro facendo opera di controinformazione rispetto ai messaggi “drogati” della pubblicità. E’ soprattutto un’iniziativa quasi a costo zero che rilegge i messaggi più demagogici e devianti dell’industria dell’azzardo. Così alla lusinga del “ti piace vincere facile” risponde con il suo “ti piace perdere facile” di segno contrario. Oppure “più giochi, più perdi”, sottotitolo eloquente “è matematico”. O ancora rispetto al “Ho quasi vinto…” contrappone “..Hai appena perso..”; al “Se non gioco non vinco…” l’alternativo “…E se giochi poi perdi!” . Al tavolo dei relatori il portavoce della campagna Armando Zappolini, l’on Paolo Beni, pronubo dell’evento, Matteo Iori, l’addetto stampa Mariano Bottaccio e l’art director Mauro Terlizzi. Il banner principale della campagna mostra una farfalla e uno slogan eloquente “Liberi dal gioco d’azzardo” seguito da un “Con l’azzardo ti giochi la vita”. Più di trenta organizzazioni faranno propri questi messaggi che in varie dimensioni e modalità, si rivolgeranno ai 26 milioni di italiani che azzardano ma anche ai 34 che non lo fanno (opera preventiva).

La previsione di Terlizzi è che la proposta possa rivolgersi nientemeno che a un universo prevedibile compreso tra una forbice di 15-20 milioni di interlocutori, attivando quindi un richiamo forte rispetto all’azzardo. Una campagna che mira all’esercizio di responsabilità di una pratica che vede tristemente l’Italia all’avanguardia in Europa per dimensioni di giocato, per montepremi del denaro perso perché disinvestito dagli italiani (circa 17 miliardi), connotata dal primato negativo di una cifra record di luoghi sensibili per l’azzardo (circa 120.000) con la piaga dell’allargamento a bar e tabaccai. E’ una campagna che non ha fretta e che gioca la sua partita sui tempi lunghi di un anno per raccogliere risultati educazionali e didattici importanti. E il materiale è a disposizione di chi ci crede: in particolare rivolto a quei Comuni che hanno firmato il manifesto contro l’azzardo i cui sindaci di riferimento dovrebbero costituire lo zoccolo duro del rilancio contro informativo. Nell’occasione Beni ha fatto il punto sul difficile approdo della legge-quadro. Al momento la possibilità concreto è un arricchimento tramite emendamenti  della parte sull’azzardo contenuto nella Legge di Stabilità. Una scorciatoia che ha più ciance della pacifica conversione della delega fiscale nonché della proposta assemblata dall’on Binetti raccogliendo nove diverse iniziative legislative.

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