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Alternative all’austerità: come combattere insieme la crisi economica a livello internazionale.

di Marco Ronci il . Lazio

Si può superare l’Austerity? Se si, con quali mezzi? Questa mattina, presso la facoltà di Lettere e Filosofia di Roma 3, Libera e il sindacato universitario Link hanno dimostrato che si può , ed è molto più facile di quello che sembra. L’incontro, oltre ad aver coinvolto un buon numero di giovani e di interessati, ha rappresentato l’occasione per ascoltare quelle persone che quotidianamente studiano, affrontano la realtà economica odierna. Studiosi e attivisti come Giuseppe De Marzo, responsabile della campagna “Miseria Ladra” di Libera, il Prof. Salvatore Monni, docente di economia dello sviluppo e il Prof. Pedro Paez, capo della nuova “ Sovraintendenza di controllo del Potere del Mercato” in Ecuador.

Il primo a spiegare gli effetti delle politiche di austerità e neoliberiste è stato proprio l’ex ministro dell’economia Ecuadoregna Paez. “Se un politico, un economista vi dice che non esistono altre soluzioni, oltre quelle neoliberiste – ha dichiarato – per questa crisi o è un ignorante o è bugiardo. Le alternative esistono, bisogna soltanto applicarle.” Il docente sud americano nel suo intervento, ha illustrato l’inefficacia delle politiche economiche liberiste in Europa e ha esposto un chiaro quadro di come i recenti governi progressisti sud americani, come quello Ecuadoregno, abbiano risollevato i gravi deficit economici, dovuti anche a quelle politiche che ancora oggi vengono applicate in Europa. “Viviamo  – ha spiegato il professore – una crisi di sovrapproduzione che i governi liberisti vogliono risolvere riducendo i salari e la spesa pubblica. Un paradosso unico. Bisognerebbe invece puntare su altri settori, come quello della ricerca, della cultura, dell’ambiente, incentivando e ricreando quel Welfare che ha sempre sostenute le persone più in difficoltà”.

La parola poi è passata al docente della terza Università Salvatore Monni che, ogni giorno con i suoi studenti, si occupa di come creare nuovi modelli economici di sviluppo. “Facciamo attenzione a quelle persone che vogliono mostrarci la crisi, l’economia solo in maniera tecnica – ha spiegato. Ogni dato, ogni numero sia in economia che nella finanza, rappresenta un pensiero, una chiara idea di come condurre il mercato. Prendiamo ad esempio il Pil – ha aggiunto.  La misurazione del prodotto interno lordo è solo uno dei mezzi per misurare la salute di un paese, ma non l’unico. Esistono tanto altri indicatori, come quello che misura la felicità delle singole persone, che svolgono la stessa funzione”.

Ultimo ad intervenire è stato il rappresentate di Libera, Giuseppe de Marzo, coordinatore della campagna “Miseria Ladra”. Dopo aver ricordato i dati dell’Istat relativi a l’anno 2013-2014 sulla povertà, che vedono tutti i valori relativi alla ricchezza delle famiglie diminuire di anno in anno, De Marzo ha delineato il quadro della situazione in Italia oggi. “I limiti imposti dall’Europa non permettono allo Stato di respirare – ha affermato. Sussidi, servizi sociali, sanità tutto è ridotto all’osso per garantire il sostentamento delle banche. E chi ci guadagna in questa situazione? Ovviamente le mafie”.  Senza una nuova giustizia sociale, come posso andare io a spiegare a un ragazzo di Crotone l’antimafia se è proprio quella che gli garantisce il lavoro?  – ha concluso. Dov’è lo Stato?”.

Il quadro socio-economico internazionale è allarmante ma – come hanno spiegato oggi i relatori intervenuti al dibattito: le vie di uscita esistono e sta a chi di dovere applicarle.

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