NEWS

Antimafia, Libera in Sicilia: “Voce (d)ai territori”

di Marcello Contento il . Sicilia

All’indomani del ventiduesimo anniversario della strage di via D’Amelio, la rete di Libera in Sicilia si incontra per l’Assemblea regionale annuale, presso la suggestiva Biblioteca Comunale di Paceco (TP). Unico punto all’ordine del giorno “dar voce” ai singoli territori siciliani attraverso le loro testimonianze, esperienze e buone prassi attuate nel corso del loro impegno in Libera.

Memoria, presenza nei territori, condivisione, rete ed impegno: questi sono i valori che l’associazione ha portato con sé in tutti questi lunghi anni di storia siciliana fatta di associazioni, nomi e numeri per la lotta alle mafie.

Lo stesso coordinatore regionale, Umberto di Maggio, ha sottolineato l’importanza della “condivisione plurale dell’associazione e delle sue scelte”.

Ad aprire i lavori Veronica Taschetti, responsabile della segreteria organizzativa Sicilia; a seguire gli interventi di tutti i coordinatori provinciali e dei presidi siciliani. Il primo a prendere la parola è stato Salvatore Inguì di Trapani, seguito da Giuseppe Strazzullo di Catania, Giovanni Pagano di Palermo, Giorgio Abate di Ragusa, per finire con Renata Giunta di Siracusa. Successivamente i microfoni si sono aperti per tutti i singoli referenti di presidio e soci presenti in assemblea. Tanti i giovani che negli ultimi anni sono diventati volontari e responsabili territoriali dell’associazione. Tutti hanno raccontato la loro esperienza, i loro dubbi e le loro proposte per il proseguo del cammino dell’associazione. Durante l’assemblea, infatti, tantissimi sono stati i contributi e gli spunti carichi di emozioni e voglia di migliorare il lavoro svolto finora. Tra questi anche quello di Anna Rita, una delle volontarie dei campi estivi di Libera in corso sui beni confiscati, che con il suo discorso di fiducia e di ringraziamento, per il lavoro svolto sinora dall’associazione e ha emozionato l’intera  platea.

Alla domanda come vorresti la Libera di domani, ha risposto fra gli altri, il Coordinatore di Trapani, Salvatore Inguì: “la vorrei capace di ricordarsi che la lotta alla mafia non la si fa solo ricordando a memoria date, eventi, fatti e nomi (anche) ma ricordandosi che la mafia si radica là dove c’è ingiustizia sociale e quindi che non si può fare antimafia senza occuparsi di  povertà, di disuguaglianza, di sopraffazione”.

Significativo il contributo finale di Davide Pati, componente dell’ufficio di Presidenza Nazionale di Libera, che ha evidenziato il grande patrimonio storico e di esperienza che l’associazione si porta dietro.  “Dobbiamo difendere a denti stretti – commenta Pati – un percorso che va avanti da vent’anni. Occorre continuare a scrivere insieme la storia di Libera, grazie agli stimoli che ci giungono dai territori. Libera è cresciuta insieme ed insieme dobbiamo continuare a farlo”.

Un bilancio positivo, quindi, a distanza di quasi vent’anni dalla nascita dell’associazione Libera, ad oggi presente capillarmente in tutte le regioni d’Italia. Vent’ anni di storia fatti d’impegno, memoria, coraggio, talvolta errori, ma animati dallo spirito e dalla coscienza di chi è andato sempre avanti con la schiena dritta e a testa alta.

“Dobbiamo prendere in custodia – conclude Pati – questa eredità lunga vent’anni e impegnarci ogni giorno come se fosse il primo”. A conclusione dei lavori è emerso come continui ad essere centrale il contributo di questa rete di associazioni, nomi  e numeri contro le mafie, per combattere le mafie e far ritornare un sorriso ad un terra martoriata dalla criminalità mafiosa e dalla sua cultura contraria alla vita umana.

Trackback dal tuo sito.

Premio Morrione

Premio Morrione Finanzia la realizzazione di progetti di video inchieste su temi di cronaca nazionale e internazionale. Si rivolge a giovani giornalisti, free lance, studenti e volontari dell’informazione.

leggi

LaViaLibera

logo Un nuovo progetto editoriale e un bimestrale di Libera e Gruppo Abele, LaViaLibera eredita l'esperienza del mensile Narcomafie, fondato nel 1993 dopo le stragi di Capaci e via D'Amelio.

Vai

Articolo 21

Articolo 21: giornalisti, giuristi, economisti che si propongono di promuovere il principio della libertà di manifestazione del pensiero (oggetto dell’Articolo 21 della Costituzione italiana da cui il nome).

Vai

I link