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Contro la corruzione, più trasparenza nelle Aziende sanitarie

di Leonardo Ferrante il . L'analisi

Il 31 gennaio si è chiusa la petizione “Salute – Obiettivo 100%” lanciata dalla campagna “Riparte il futuro”. I risultati (aggiornati al 3 febbraio) parlano di un mondo sanitario non completamente al passo con i tempi previsti dalle norme nazionali, la L 190/12 e il dgls 33/13 sui temi dell’anticorruzione e della promozione della trasparenza. Solamente 102 delle 242 Aziende sanitarie hanno rispettato il 100% dei tre parametri stabiliti per legge e monitorati dalla campagna. Esiste ancora un margine di tempo affinché si passi dall’approvazione (fissata appunto al 31 gennaio) e la messa online (che può ritardare qualche settimana) di documenti e informazioni e ci auguriamo che le percentuali crescano rapidamente.

Il dato più doloroso riguarda la mancata redazione del Piano triennale anticorruzione, cuore di ogni politica a riguardo (solamente 191 sono le Aziende adempienti). Preoccupa inoltre la situazione della Campania, fanalino di coda della classifica (l’unica con un’Azienda addirittura allo 0%, l’istituto tumori “Pascale” di Napoli). Emergono però aspetti fortemente innovativi legati a quest’iniziativa. Libera e Gruppo Abele, le associazioni promotrici, stanno infatti rivoluzionando le forme di confronto democratico tra società civile e istituzioni su questi temi. Dal 3 febbraio è stato infatti attivato un dialogo tra Riparte il futuro e l’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC), al momento fatto di scambio di dati e valutazioni complessive (http://www.riparteilfuturo.it/category/dialogo-con-lanac/). Che le istituzioni possano contare su una cittadinanza organizzata attenta, partecipe e collaborativa, così come incita a fare la stessa legge, è un cambiamento di passo senza precedenti nella storia democratica del Paese.
La campagna “Riparte il futuro” cerca infatti di concretizzare quello che è il suo leitmotif principale, ossia che “solamente insieme, facendo ciascuno la sua parte, è possibile uscire dall’inverno della corruzione”. Se Riparte il futuro ha il compito di fare advocacy e pressione (attraverso le 180mila firme raggiunge), di applicare il monitoraggio e l’accesso civico, sta all’ANAC completare il quadro vigilando d’ora in poi e applicando sanzioni per gli inadempienti. Secondo aspetto rivoluzionario è l’attività complementare alla mappatura di Riparte il futuro: seguirà infatti una fase di verifica dei contenuti dei Piani triennali a cura del gruppo di “Illuminiamo la salute” (www.illuminiamolasalute.it) e di tutti i coordinamenti regionali di Libera.  L’intenzione è quella di rendere i territori in grado di operare autonomamente sui temi e monitorare il rispetto non solo formale ma anche sostanziale delle politiche disegnate, forti di un accompagnamento coordinato a livello nazionale. Infine, anche Riparte il futuro, da fine febbraio, continuerà a insistere sul mondo sanitario, con una seconda petizione che andrà al cuore dei meccanismi fondanti, verificando quindi la trasparenza economica, gestionale, dei rapporti con il privato, dei tempi di attesa, dell’apertura alla cittadinanza. Fermare i “ladri di salute”, siano essi corrotti, corruttori o clan criminali, è precondizione fondamentale di qualunque politica civile e istituzionale.

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Leonardo Ferrante

Leonardo Ferrante, referente scientifico di Riparte il futuro. Operatore del Gruppo Abele, collabora anche con la rete “Illuminiamo la salute” e con il Master in Analisi, Prevenzione e Contrasto della criminalità organizzata e della corruzione dell’Università di Pisa, di cui è stato project manager per l’a.a. 2011-12.

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