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Conto alla rovescia per Nicola Cosentino

di Arnaldo Capezzuto il . L'analisi

Sono ore convulse e piene di tensione per il parlamentare uscente Nicola Cosentino. La scadenza dell’immunità parlamentare si avvicina. Un implacabile countdown che potrebbe spedire l’onorevole dritto in una cella del carcere di Poggioreale. I legali dell’ex sottosegretario all’Economia del governo Berlusconi: Agostino De Caro e Stefano Montone hanno richiesto al Tribunale l’ annullamento delle due misure cautelari a carico di Cosentino. Proprio ieri la Procura ha depositato, presso le due sezioni del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere dove sono in corso i processi, i propri pareri. E’ da ipotizzare che i pm della Dda Alessandro Milita, Antonello Ardituro e Henry John Woodcock non abbiano cambiato di molto idea rispetto a quando le misure in tempi diversi le chiesero. Certo però nelle valutazioni c’è da considerare  che l’ex coordinatore regionale del Pdl non è stato ricandidato, non ha più cariche istituzionali e non ha più alcun ruolo nel partito di Silvio Berlusconi. Un fatto rilevante e poi il parlamentare azzurro ha mantenuto per tutto il periodo della campagna elettorale un profilo bassissimo. Ma – secondo alcuni –  ci potrebbero ancora essere dei motivi validi per mettere in esecuzione le ordinanze di custodia cautelare. L’ultima parola spetterà, comunque, ai giudici che dovranno adottare una decisione prima e non oltre il 15 marzo.

Per quella data, infatti, si insedieranno i nuovi eletti al Parlamento e automaticamente decadrà l’immunità agli uscenti. Nicola Cosentino nel primo processo è imputato per concorso esterno in associazione camorristica. In cambio di appoggio elettorale, avrebbe usato il suo potere per far vincere l’appalto per la gestione dei rifiuti a Caserta a un consorzio di imprese  “diretta espressione della criminalità organizzata”, cioè dei casalesi. L’ordinanza di custodia fu emessa dal gip Raffaele Piccirillo su richiesta di Alessandro Milita e Giuseppe Narducci. L’altra vicenda sfociata in un altro processo è quella nota come “Il principe e la scheda ballerina”: il deputato uscente è accusato di reimpiego illecito di capitali e corruzione, aggravati dall’avere agito per agevolare il clan dei casalesi. L’ordinanza di custodia cautelare  fuemessa dal gip Egle Pilla – che definì Cosentino “il referente nazionale dei casalesi” – su richiesta dei pm Antonello Ardituro e Henry John Woodcock. Gli avvocati di Cosentino nella richiesta di annullamento dei provvedimenti cautelari hanno sottolineato che il loro cliente non ha più il potere di intervenire come prima.

E’ chiaro però che l’ex sottosegretario resta sempre un uomo potente e con una importante rete di amicizie come è stato documentato nel libro inchiesta “Il Casalese” curato da nove giornalisti e dato alle stampe dalla casa editrice “Centoautori” che insieme al video libro costituiscono un vero e proprio atto d’accusa di un ventennio di Cosentinismo e Berlusconismo in Campania e in Italia. Intanto è stata revocata, per il venir meno delle esigenze cautelari, l’ordinanza di custodia  nei confronti del deputato del Pdl Marco Milanese. Lo ha deciso il giudice per le indagini preliminari di Napoli Marcella Suma.

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Arnaldo Capezzuto

Sono solo un cronista. Pongo domande per capire. Se non mi rispondono, ripeto la stessa domanda. Racconto le cose che vedo. Rifletto sui fatti e li collego. La mia è la generazione del 1970. Vivo e lavoro a Napoli. Non mi sento a fortapàsc ma a volte ne vivo la sensazione. Sostengo il progetto di rete di Libera Informazione perché credo nelle parole di Paolo Borsellino :"Parlate della mafia. Parlatene alla radio, in televisione, sui giornali. Però parlatene"

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