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Pisanu, concorso esterno debole va cambiato con favoreggiamento aggravato

Di redazione il . Istituzioni

“E’ tempo di codificare reati come la corruzione tra privati e l’autoriclaggio e sostituire l’incerto reato di concorso esterno in associazione mafiosa con quello più specificato di favoreggiamento aggravato”. Questa la valutazione del presidente della Commissione antimafia, Giuseppe Pisanu, espressa oggi durante l’appuntamento che alla Camera dei Deputati ha visto la presentazione di un portale on line dedicato a Pio La Torre e il conferimento delle medaglie d’oro al valore civile in memoria del politico siciliano e del suo collaboratore, Rosario Di Salvo, uccisi da Cosa nostra il 30 aprile del 1982.  Alla cerimonia di oggi – trasmessa in diretta dal sito della Camera – hanno partecipato anche il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che ha conferito le due medaglie d’oro  al figlio Filippo La Torre e alla vedova Rosa Casanova di Salvo. 

Pisanu ha ricordato il politico Pio La Torre e il suo contributo determinante nel contrasto alle mafie: dalla norma sul reato di stampo mafioso sino alla confisca dei beni dei boss, sino a ragionare sulla lotta alle mafie oggi. Entrando, inoltre, nel dibattito che la sentenza della Cassazione sul processo al senatore Marcello Dell’Utri ha determinato, ha aggiunto la sua voce alle altre che chiedono di “cambiare” la contestazione del reato per chi – esterno all’organizzazione criminale – fornisce il proprio contributo alle mafie. Un concorso esterno da spostare un passo indietro, in sostanza,  passando dal “concorso in un reato” a quello di “favoreggiamento” alle mafie. Più semplice da contestare ai singoli imputati. 
Un dibattito acceso al quale abbiamo già dedicato un primo approfondimento (scarica il supplemento “Concorso esterno” in alto a destra sul portale) e sul quale, solo qualche giorno fa – intervistata da Libera Informazione – si era espressa l’esponente di Fli, Angela Napoli, componente della Commissione antimafia. “Si tratta – aveva detto – di un reato che va certamente rivisto poiché cosi com’è ha delle lacune, delle debolezze. Servirebbe un passaggio parlamentare a questo proposito”. 
Lei quindi – chiedevamo – è d’accordo con la posizione di Luciano Violante: il concorso esterno va cambiato?
“Io credo che il Parlamento debba ragionare su come migliorarlo e debba farlo entrare nel codice. Ma al tempo stesso – conclude la Napoli – mi rendo conto che all’interno del Parlamento, trasversalmente, questo tipo di reato non è ben visto, e in molti potrebbero avere interesse a indebolirlo, anziché rafforzarlo. Il passaggio in Parlamento è assolutamente necessario ma questo non toglie che contenga al suo interno anche una certa dose di rischi”. 
Ha chiesto di alzare il livello di allerta contro le mafie e i circuiti finanziari in cui sono infiltrate, anche Piero Grasso, procuratore nazionale antimafia presente oggi all’iniziativa per Pio La Torre e con un occhio alla politica e uno ai partiti ha affermato: “Vorremmo che anche il parlamento si ponesse il problema della fuga di patrimoni all’estero e della necessità di adottare le decisioni quadro europee sulla confisca dei beni e il reciproco riconoscimento delle ragioni di confisca” perchè, ha spiegato Grasso, “spesso ci troviamo all’estero in condizioni di non potere agire”. Quindi, ha concluso il procuratore, “se non abbiamo gli strumenti per vederci riconosciute le nostre confische rimarranno sempre solo a parole”.

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