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Slow food sulle dichiarazioni di Sgarbi

Di Piero Sardo* il . Diritto di replica

Cari amici di Libera, vedo che avete riportato sul vostro sito le dichiarazioni di Vittorio Sgarbi in merito alle terre confiscate alla mafia di Salemi, nelle quali si dice che Slow Food avrebbe chiesto un bonus per vedersi assegnate le suddette terre. Data l’amicizia e le comunità di intenti che legano Slow Food a Libera, questa affermazione merita un nostro intervento, certamente non per convincere voi, che la storia di quelle terre e del loro destino conoscete benissimo, ma per correttezza di informazione. La proposta di entrare nella gestione di quelle terre è arrivata direttamente da Salemi, da Sgarbi e dal allora suo assessore e amico di Slow Food, Peter Glydwel a Carlo Petrini.

La nostra visita laggiù per capire se la cosa era fattibile e in particolare che cosa avrebbe potuto fare Slow Food, generò una sorta di progetto di massima per attivare una serie di stage universitari in zona, per creare un minicaseificio, per produrre ortaggi tipici e tradizionali: questo progetto valeva grosso modo 50.000 euro, somma che Slow Food ovviamente non aveva e che neppure il Comune di Salemi poteva investire. A quel punto decidemmo di suggerire al Comune di assegnare  le terre a voi di Libera: Slow Food non era e non è in grado di condurre direttamente un’attività agricola né è suo interesse. Saremmo stati disponibili ad accompagnare il lavoro di Libera su quei terreni, di valorizzarlo, di coinvolgere i nostri soci, ma non certamente di attivare un’impresa agricola. A quel punto i rapporti furono tra Libera, la Prefettura e il Comune di Salemi.

Slow Food di fatto non partecipò più a nessun incontro in merito, anche perché Glydwel dette le dimissioni da assessore e venne a mancare il nostro riferimento locale, e solo poco tempo fa venimmo a conoscenza che quelle terre non sono poi state assegnate a Libera. Questo è quanto successo a Salemi in merito alle terre confiscate e magari potreste voi raccontare le ragioni della vostra esclusione, anche al sindaco Vittorio Sgarbi che tali ragioni,  come si evince dalle sue dichiarazioni riportate sul vostro sito, pare non conoscere.

Con stima Piero Sardo

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