La risposta di Rino Giacalone al Sindaco Sgarbi

Ogni qualvolta che si parla della perdurante mancata assegnazione in gestione dei 70 ettari di terreno confiscati al mafioso narcotrafficante Totò Miceli, il prof. Vittorio Sgarbi, bisogna riconoscerlo, fornisce nuovi elementi a discolpa. Colpe che non sono tutte sue perchè la “pratica” proviene per eredità dalla inattività delle precedenti amministrazioni del Comune di Salemi che hanno lasciato correre. L’elemento nuovo fornito oggi dal prof. Sgarbi è quello che l’assegnazione a Slow Food non fu fatta perchè questa associazione avrebbe chiesto un contributo da 50 mila euro.

Nulla dice sul contenuto della frase da lui pronunciata e intercettata (operazione Salus Iniqua) che quel terreno a quelli di Don Ciotti non sarebbe mai andato. Vabbene sarà stata la solita sgarbata intenzione dal sen fuggita. Il dato vero è quello che i 70 ettari di terreno confiscati da immemore tempo al mafioso Totò Miceli restano di nessuno. Sulle faccende riguardanti il dott. Mario Ciancio Sanfilippo, editore e direttore della testata presso la quale sono assunto, non è la prima volta che il prof. Sgarbi, mi richiama, senza alcun nesso, per miei silenzi sull’indagine che riguarda l’editore e direttore della testata presso la quale lavoro.

Mi occupo di giudiziaria della provincia di Trapani, non sono così grande da mettere firma su indagini lontane da Trapani. Comunque sia Il Fatto (che ha ricevuto analogo comunicato dal prof. Sgarbi) sia Libera Informazione con altri e più autorevoli giornalisti hanno raccontato l’indagine catanese.  Non ho motivi di attrito personale con il prof. Sgarbi, se mi fornisce la qualifica di antimafioso ne sono orgoglioso, l’antimafia è democrazia e libertà, la mafia e la mafiosità sono l’opposto. Pochi mesi addietro ha avuto modo di esternarmi le ragioni di un suo dissenso nei miei confronti non sottacendo il riconoscimento della mia onesta professionalità. Gliene sono grato.

Conto molto sul fatto di un suo ricredersi sulla inquinante presenza della mafia nel nostro territorio, che non è altro che la stessa mafia che lui ha più volte dichiarato di vedere nel moltiplicarsi della presenza di pale eoliche nella provncia di Trapani. E’ la stessa mafia quella dell’eolico che occupa gli spazi vitali della democrazia e cammina per i corridoi dei palazzi pubblici.