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Riciclaggio e frodi, una girandola di società

Di Giovanni Tizian (da La Gazzetta di Modena) il . Emilia-Romagna

L’operazione “Point Break” che ha portato, nei giorni scorsi,
all’arresto di soggetti legati agli Arena – una delle cosche
di’ndrangheta egemoni a Isola Capo Rizzuto e radicate in Emilia,
Lombardia e Germania – ha messo in luce un articolato sistema di
riciclaggio per mezzo di “frodi carosello”.  Emanuele, Paolo e Davide
Pelaggi fanno gli imprenditori, vivono tra Maranello e Serramzzoni.
Tommaso e Fiore Gentile, i figli di Francesco – nipote del boss Nicola
Arena e “organico alla cosca fin da giovanissima età” – rappresentano
il trait d’union tra cellula nordica e casa madre. Tutti gli arrestati
hanno imprese intestate, tra Isola Capo Rizzuto, Crotone, Modena e
Milano. E il commercialista latitante di Lugano, gestiva la società
svizzera, la Mt Trading Ltd, attraverso la quale avveniva la
triangolazione truffaldina. 

Al servizio degli italiani che volevano
“investire” in Svizzera”, un affermato commercialista di Lugano, Sergio
Pezzatti che, secondo gli investigatori, ha curato gli interessi dei
fratelli Pelaggi e quindi della cosca’ndranghetista degli Arena.
 Colletti bianchi, banche, architetture finanziarie, paradisi fiscali.
Sono i caratteri moderni di una mafia arcaica che si nutre dei frutti
offerti dal modello economico globale. Presso la Camera di commercio di
Modena risultano iscritte numerose ditte facenti capo ai fratelli di
Crotone. Srl, una Spa e ditte individuali, che tra Formigine e
Maranello hanno fatto affari. Paolo Pelaggi dal 2005 risulta
amministratore unico della Ma.Lu.outlet immobiliare, con sede a
Formigine. La Ma.Lu., destinataria del decreto di sequestro da parte
dell’autorità giudiziaria, effettua compravendita di beni immobili e
compravendita immobiliare di beni propri. Fino al 2009 è stato,
inoltre, amministratore unico della Elite Trading srl, con sede legale
a Milano, fino al 2008 della Queen immobiliare srl con sede a Carpi.

E’
stato anche socio e amministratore di altre società con sede a Crotone,
Milano e Napoli.  Il fratello Emanuele, risulta titolare dell’impresa
individuale Pelaggi Emanuele con sede a Maranello e attiva dal 2007. La
ditta si occupa di fabbricazione di computer e unità periferiche.
 Giuseppe Manica è considerato un altro uomo vicino agli Arena. La sua
impresa individuale è la Hera Informatica con sede a Crotone:
commercializza computer.  Tommaso e Fiore Gentile, risultano titolari
di altre azienda tra Crotone e Milano. Tommaso è stato presidente del
cda della Futura Piccola Società Cooperativa di Milano, attiva nel
campo della movimentazione merci, e della Edil Malvaglio Piccola
società cooperativa con sede nell’hinterland milanese, che effettua,
secondo la classificazione utilizzata nei registri della Camera di
Commercio, ricerche di mercato e sondaggi d’opinione. Il fratello,
Fiore Gentile, è il titolare di un’impresa individuale di ortofrutta a
Isola Capo Rizzuto. Poco prima del fallimento della Point One, la
società attraverso cui avveniva la “frode carosello”, la cui proprietà
era suddivisa tra Davide e Paolo Pelaggi, con un capitale sociale di
900 mila euro, è stata avviata la Point Shop srl, sempre a Maranello.

In quest’ultima subentra, però, altre un altro Pelaggi, non indagato,
che ha sostituito l’amministratrice unica precedente, la quale
ricopriva lo stesso incarico nella P.D.R. Impiantistica.  Tra le quote
societarie sequestrate preventivamente dall’Autorità Giudiziaria quelle
della P.D.R. Impiantistica la cui sede si trova a Maranello. La P.D.R.
è un’azienda attiva nell’installazione di impianti elettrici. Il
sequestro ha riguardato le quote dei due proprietari, che non sono
stati interessati da misure restrittive ma solo da quelle patrimoniali.
 Il sistema di imprese diffuso e la “agilità” finanziaria sono i
biglietti da visita della’ndrangheta del terzo millennio, anche a
Modena.

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