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In nome di Impastato, appuntamento a Ponteranica

Di Lorenzo Frigerio il . Lombardia

Dai proclami di qualche mese fa si è passati ai fatti e ora Ponteranica (BG) con molta trepidazione e qualche preoccupazione si prepara ad accogliere le migliaia di persone che arriveranno da tutta Italia per protestare contro la rimozione della targa con la quale la locale biblioteca era stata intitolata a Peppino Impastato, il coraggioso uomo politico e di cultura fatto assassinare da Tano Badalamenti a Cinisi il 9 maggio 1978.

Il pomeriggio si apre alle 14.30 con un corteo per le vie della cittadina, per poi dare spazio ad una serie di interventi, tra cui quello di Giovanni Impastato e concludere spazio alla buona musica. Annunciata anche la presenza di alcuni uomini politici impegnati nel contrasto alle mafie da decenni come Claudio Fava, Giovanni Russo Spena e Leoluca Orlando. Nella conferenza stampa di ieri i promotori dell’iniziativa – vale a dire il Comitato Peppino Impastato di Ponteranica, il coordinamento bergamasco di Libera e Casa Memoria di Cinisi – hanno ribadito gli obiettivi della manifestazione: “Non è una manifestazione “contro” ma “per” promuovere i valori testimoniati da Peppino: giustizia, legalità, solidarietà, accoglienza. Quella targa per tutti noi è simbolo di questi valori. Chiediamo a tutti di partecipare senza strumentalizzare politicamente l’iniziativa in modo pacifico e civile”.

La manifestazione in programma sabato prossimo è solo l’ultimo episodio di una vicenda a dir poco surreale che si trascina da alcuni mesi a questa parte.

Nel giugno scorso, in una pepata intervista all’Eco di Bergamo, il nuovo sindaco Cristiano Aldegani della Lega Nord, riuscito vincitore grazie all’alleanza con il PDL e l’associazione Vivi Ponteranica, dichiara di voler cambiare l’intestazione della locale biblioteca: via Peppino Impastato, al quale la struttura è stata dedicata appena un anno prima dalla precedente amministrazione di centrosinistra e dentro Padre Giancarlo Baggi, morto nel 2000 e noto cultore della storia locale che fino alla morte risiedeva nella comunità dei sacramentini di Valbona a Ponteranica. Il motivo principale, secondo il primo cittadino, non è di carattere politico ma anzi la ragione principale è quella di “rendere memoria a una personalità che ha contribuito ad accrescere il prestigio di Ponteranica”.

Dopo quell’intervista, scatta una prima mobilitazione a livello locale, con la nascita del Comitato Peppino Impastato di Ponteranica, ma anche a livello regionale e nazionale, con la richiesta ufficiale avanzata da Libera e Casa Memoria di Cinisi (PA) di incontrare il sindaco per farlo recedere dal proposito manifestato:“L’intenzione da Lei annunciata di rimuovere l’intitolazione della Biblioteca Civica alla memoria di Peppino ci colpisce, ci indigna e ci addolora, perché la battaglia contro le mafie e per i diritti sanciti dalla Costituzione non ha confini geografici e perché il significativo gesto di intitolare un luogo di cultura come una biblioteca a chi si è battuto contro la violenza proprio con le armi della cultura e dell’informazione dovrebbe essere condiviso, ben oltre le divisioni politiche”.

Un primo incontro tra l’amministrazione di Ponteranica e Libera non produce nulla e anche le richieste avanzate da Giovanni Impastato di trovare una soluzione condivisa che non penalizzi la memoria di una vittima di mafia e quella di un sacerdote spesosi per la comunità locale sono cadute sempre nel vuoto.

Si arriva così  al 24 giugno quando la giunta di Ponteranica decide di modificare con delibera l’intitolazione della biblioteca, intestandola al Padre Baggi. Il sindaco Aldegani non fa però i conti con la norma che prevede che le persone alle quali si intitolano i monumenti debbano essere decedute da almeno dieci anni, salvo casi eccezionali. E il prefetto di Bergamo non ritiene che nel caso di specie sussistano i presupposti di eccezionalità, invitando l’amministrazione a rispettare i termini. Tutto sembra essere quindi rimandato al maggio 2010, quando saranno trascorsi dieci anni dalla morte del padre Baggi. Aldegani e i suoi non si perdono d’animo e, dopo la bocciatura da parte della prefettura, il 31 agosto scorso licenziano una nuova delibera che sospende la precedente finita sotto esame, revoca la precedente intitolazione, in attesa di provvedere poi nel maggio 2010.

A distanza di qualche giorno anche la targa all’ingresso di quella che torna ad essere semplicemente la biblioteca comunale di Ponteranica viene rimossa e si scatena così la protesta di cittadini e associazioni, forze politiche e sindacali che vedono nella forzatura dei tempi una ulteriore offesa alla memoria delle vittime di mafia.

I media locali e nazionali riportano la questione con dovizia di informazione e per una volta tanto anche i telegiornali della RAI arrivano nella cittadina bergamasca per documentare la disputa. Libera, Casa Memoria e il Comitato di Ponteranica tornano a scrivere al sindaco, nella speranza di instaurare un dialogo che consenta di trovare una soluzione: “abbiamo appreso con incredulità della decisione presa dalla amministrazione da Lei guidata. Questa nuova delibera di Giunta, che riporta la “Biblioteca Peppino Impastato” di Ponteranica a “Biblioteca Comunale di Ponteranica”, ci amareggia e ci rattrista perché, come la precedente delibera, rappresenta una offesa alla memoria di Peppino. Una memoria che ancora, a oltre 31 anni dalla scomparsa di Peppino, suscita sentimenti forti e iniziative d’impegno civile in ogni parte d’Italia”.

Il primo cittadino e la sua amministrazione sembrano non tener conto nemmeno del richiamo proveniente dalla Curia Provinciale Italiana della Congregazione del SS. Sacramento alla quale apparteneva Padre Baggi: “la Comunità dei Padri Sacramentini riconosce e stima l’operato che contraddistinse il lavoro di padre Giancarlo Baggi, ma non può approvare che la memoria di un confratello sia usata in una logica di contrapposizione e di divisione, tanto più se questa contrapposizione riguarda un testimone di giustizia come Peppino Impastato, ucciso per il suo impegno civile”.

Parte una petizione e una raccolta firme che in poco tempo raggiunge oltre diecimila adesioni, grazie anche a internet e facebook. Altre migliaia saranno raccolte prevedibilmente nella giornata di sabato e poi inviate al Ministero dell’Interno: “Prendiamo atto con preoccupazione della volontà politica di ignorare i valori universali che sono alla base della cultura della Legalità e della lotta alle mafie e ci chiediamo quale società può crescere senza coltivare il seme prezioso della memoria.Chiediamo che Lei, signor ministro Maroni, intervenga con responsabilità in questa triste vicenda prendendo i dovuti provvedimenti affinché venga ripristinata la targa e l’intitolazione a Peppino Impastato ridonando così senso, attenzione, partecipazione, memoria e rispetto ai valori incarnati da Peppino, così come cerchiamo di fare nella nostra quotidianità tutti noi, suoi concittadini italiani firmatari di questa petizione”.

Non sono poche le voci che si levano contro la scelta della giunta leghista, anche all’interno della stessa maggioranza di centrodestra che regge le sorti del paese e anche dentro la Lega Nord emergono forti distinguo, come quelli del presidente della Provincia di Bergamo, Ettore Pirovano, suo collega di partito che non lesina critiche: “Sono certo – dichiara Pirovano – che il sindaco di Ponteranica riuscirà a trovare una soluzione onorevole per Impastato che merita il massimo rispetto. Sono sicuro che questa colossale gaffe politica venga annullata da un gesto importante: io personalmente come parlamentare, ex sindaco, presidente della Provincia e rappresentante del movimento della Lega mi dissocio completamente, ma resto comunque a disposizione dell’amministrazi
one comunale qualora dovesse avere bisogno di un affiancamento per ricucire lo strappo soprattutto nei confronti dei cittadini della Sicilia”
.

Nel frattempo si mettono in moto altre amministrazioni comunali in ogni parte d’Italia. Ezio Colombo sindaco di Agrate Brianza, per primo, annuncia che intitolerà il salone del centro giovanile del paese a Impastato, ma altre disponibilità in tale direzione arrivano da tutto il paese. Sensibilità istituzionali diverse raccolte nell’appello del presidente di Avviso Pubblico Andrea Campinoti che scrive al sindaco Aldegani: “I gesti simbolici, come l’intitolazione della biblioteca comunale a Peppino Impastato, non solo sono essenziali per evitare che la memoria sia sopraffatta dall’oblio, ma sono necessari affinché le idee di alcune persone barbaramente uccise per la difesa della nostra democrazia, della nostra libertà e della nostra Repubblica, possano continuare a camminare sulle gambe di altre donne e di altri uomini”.

L’ultimo atto è l’estremo tentativo di mediazione che va in scena qualche giorno fa, quando le tre realtà promotrici della manifestazione di sabato si incontrano con l’amministrazione di Ponteranica, grazie alla mediazione del sindaco di Torre Boldone, altro paese della bergamasca. Sulla volontà di trovare una via d’uscita, sbandierata ai giornali poco prima dal sindaco Aldegani, ci si rende subito conto quando quest’ultimo preferisce non partecipare alla riunione inviando in sua vece il vicesindaco, Santo Giuseppe Minetti che toglie subito da ogni imbarazzo i presenti, ribadendo la posizione oltranzista dell’amministrazione: tutto resta come deliberato dalla giunta in carica, tutt’al più, in vista del maggio 2010 si lascia trasparire la possibilità di intitolare un salone della biblioteca a Impastato e uno a Baggi. Di fronte a questa inattesa posizione – inattesa soprattutto alla luce delle intenzioni conciliatorie di Aldegani diffuse dai media locali solo pochi giorni prima e rivelatesi quindi false – i promotori confermano l’appuntamento del 26 settembre.

Peccato non si sia trovato una mediazione, anche se all’ultimo minuto e anche se ormai nemmeno più gradita allo stesso Giovanni Impastato, offeso per l’insensibilità del sindaco leghista: una ragionevole mediazione dell’ultima ora avrebbe abbassato i toni fin troppo accesi, evitato possibili strumentalizzazioni politiche mentre ne sarebbe uscita rafforzata l’idea di quanti credono che la lotta alle mafie non debba essere di destra o di sinistra, ma una tensione ideale che accomuna cittadini e istituzioni.

La parola ora passa ai partecipanti alla manifestazione di sabato, una manifestazione che gli organizzatori si augurano “possa essere un’onda pacifica su Ponteranica”, nel nome di Peppino, uomo democratico e pacifista convinto. 

Info e adesioni: bergamo@libera.it

http://www.liberabg.it/

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