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Fondi, uno scioglimento che non arriva e il bisogno di verità

Di Valeria Meta il . Lazio

La politica tace, Libera no. Il sit-in
organizzato questa mattina davanti a Palazzo Chigi dall’associazione
di via Quattro Novembre e da altri movimenti per la legalità è stato
l’occasione per ribadire la necessità di tenere alta l’attenzione
sulle tante domande inevase riguardo al mancato scioglimento del consiglio
comunale di Fondi. Richiesto da due commissioni d’accesso – l’una
prefettizia, l’altra nominata direttamente dal Viminale – , il provvedimento
attende ancora l’approvazione del Consiglio dei Ministri, al punto
che lo stesso Maroni, non più tardi di due mesi fa, rispondendo a un’interrogazione
parlamentare alla Camera, aveva ammesso di aver fatto in suo potere
per dare seguito alle richieste di scioglimento. Eppure le richieste
di scioglimento per infiltrazioni mafiose, ritenute legittime pressoché
unanimemente, giacciono  sul tavolo del Governo ormai quasi da
un anno. Quali le ragioni di simile ritardo? Perché per altri comuni
(San Cipriano d’Aversa e Nettuno, solo per citare i casi più recenti)
si è invece provveduto tempestivamente allo smantellamento dell’amministrazione
comunale? Sono queste le risposte che da troppo tempo si attendono;
perché se è vero che Fondi riveste un ruolo di rilievo sul piano economico,
in quanto sede di un mercato ortofrutticolo che rifornisce mezza Europa,
tanto da diventare un feudo strategico anche sotto il profilo politico,
allora a maggior ragione il fatto che non si proceda a sciogliere un’amministrazione
riconosciuta come deviata merita di assurgere a questione nazionale.
Fondi si merita la verità.

Ascolta gli interventi:

Antonio Turri – coordinatore di Libera Lazio

Domenico Di Resta – consigliere regionale del Pd

Anna Scalfati – giornalista

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