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Gli Alvaro in trasferta permanente. La ‘ndrangheta occupa Roma

Di Nello Trocchia* il . Lazio

Vincenzo Alvaro è
libero e risiede a Roma. Ha scontato una condanna e ora cammina
liberamente per la capitale. La Dda di Reggio Calabria gli ha
sequestrato 200 milioni di euro in beni, immobili, ristoranti e locali
di lusso. Alvaro è ritenuto il capo della cosca omonima attiva a
Cosoleto, comune in provincia di Reggio Calabria, 1000 abitanti e
sciolto per mafia nel 1997. E’ il federalismo criminale compiuto,
sperimentare modelli criminali in ‘patria’ e esportali oltre confine.
Il procuratore della Repubblica di Reggio Calabria  Giuseppe
Pignatone sottolinea: “ Gli Alvaro è tra le grandi famiglie mafiose di
‘ndrangheta, un clan che ha risorse economiche da investire, possiede
centinaia di milioni di euro. Ha il know-how adatto con commercialisti,
consulenti amici, hanno la capacità di sottrarsi alle indagini questa è
la sua specificità”.

Tra
i locali sequestrati, nell’operazione condotta dal G.i.c.o. della
Guardia di Finanza, S.c.i.c.o. di Roma e Ros dei carabinieri, anche il
Cafe de Paris e il George’s. Come dire via Veneto dalla dolce vita alla
‘ndrangheta, il passo è breve. Sono state fondamentali anche in questa
operazione le intercettazioni, ormai è una costante. Chiariamolo subito
se fosse entrata in vigore la legge proposta dalla maggioranza di
governo questa operazione non sarebbe stata possibile. Per il
riciclaggio occorrono gli evidenti indizi di colpevolezza e la
’ndrangheta e suoi prestanome ne avrebbe giovato. Le organizzazioni
criminali sono preoccupate del rinvio a settembre del testo prima si
approva e prima potranno curare meglio i loro interessi.

Sono
12 le società poste sotto sequestro, oltre a 4 appartamenti e auto di
lusso. La ‘ndrangheta mostra, come le altre attività criminali, una
potenza finanziaria e patrimoniale in grado di acquisire società e
locali. In piena crisi, le mafie investono e lucrano. Impressionante la
rete di prestanome che garantivano la copertura delle attività illecite
e gli ingenti investimenti.

Nel libro ‘Federalismo criminale’ un capitolo è dedicato allo scioglimento di Cosoleto, alle diramazioni del clan Alvaro a Roma.

Estratto:
” Lo Stato di diritto, le minime regole della democrazia vengono
divelte. La storia che arriva dalla Calabria, dal comune di Cosoleto,
provincia di Reggio Calabria, è una storia da raccontare. Cosoleto ha
il dna di un comune sotto scacco. Viene sciolto per infiltrazioni
mafiose nel 1997. L’ambiente raso al suolo. Qui domina la cosca Alvaro,
ma domina è un eufemismo….Eppure confinare al Sud queste storie
sarebbe un madornale errore perché riguardano la tenuta della vita
democratica del paese. Una informativa del questore di Roma, Marcello
Fulvi, consegnata alla Commissione antimafia nel febbraio 2008,
indicava i locali della capitale come possibile teatro di una vendetta
di ’ndrangheta”. Il Lazio come vedremo è terra prediletta di
espansione, dai centri commerciali ai locali di ristorazione.
Protagonisti i clan Pelle-Vottari, i Nirta- Strangio, ma il documento
si soffermava, in particolare, sugli Alvaro-Palamara, ’ndrine che
controllano proprio Cosoleto e Sinopoli. “Con i soldi del traffico di
stupefacenti stanno comprando soprattutto alberghi e ristoranti, tutti
nella zona centrale di Roma”.

Esattamente 16 mesi fa…


www.federalismocriminale.it ( Nel libro un capitolo è dedicato allo scioglimento di Cosoleto, alle diramazioni del clan Alvaro a Roma).

*da www.federalismocriminale.it

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