NEWS

Le parole della mafia: un utile strumento per tutti

Di Lorenzo Frigerio il . Recensioni

“A” come
Accusa e “Z” come Zucchetto Calogero: sono la prima e l’ultima
delle molte e interessanti voci contenute all’interno del dizionario
realizzato dal giornalista e scrittore palermitano Rosario Mancino e
intitolato “Le parole della mafia” (La Zisa, Palermo 2008). Una
pubblicazione che rivesta una sua utilità non solo per gli addetti
ai lavori ma anche per quanti, studenti o insegnanti, rappresentanti
di associazioni o sindacati o comuni cittadini vogliano conoscere meglio
il fenomeno mafioso dall’interno, per giocare un ruolo attivo nella
battaglia di liberazione dall’ipoteca mafiosa. Un agile volume che
consente di cogliere i tratti fondamentali delle diverse associazioni
mafiose ma anche le parole chiave dell’antimafia sociale.

Nella prefazione,
Beppe Lumia sottolinea come “questo libro ci aiuta a liberarci della
sindrome del labirinto dentro cui potremmo facilmente cadere qualora
non riuscissimo a districarci dentro il complesso contesto mafioso.
È, inoltre, un test utile per capire meglio l’antimafia, quali protagonisti
ha avuto, tenuto conto che spesso siamo più informati e conosciamo
di più la mafia piuttosto che la storia e i percorsi dell’antimafia”.

Ecco perché,
tra le tanti voci, si segnalano quindi doverosamente le molte biografie
dei tanti protagonisti di due secoli di scontri e battaglie tra istituzioni,
società e organizzazioni criminali. Un ricordo necessario e fondamentale,
ripreso anche grazie all’elenco delle vittime pubblicato all’interno
del volume.

Ad impreziosire
il testo di Mancino, si trova anche una bibliografia ragionata sull’argomento
mafie, comprensiva anche di una ulteriore scheda comprensiva dei testi
della letteratura italiana che hanno raccontato le vicende di mafia:
da Pirandello a Sciascia, da Fava a Consolo. Da questa visuale d’insieme
appare in tutta la sua importanza l’apporto che il giornalismo e la
cultura italiana hanno offerto nell’opera di contrasto ad una realtà
che affonda le sue radici in due secoli fa. Un fenomeno che è necessario
cogliere nella sua essenza per costruire quelle politiche fondamentali
nel reprimere qualcosa di più di una semplice organizzazione criminale.

Di notevole
interesse anche le schede della filmografia, dove si da ampio risalto
ad alcune pellicole che hanno costruito l’immaginario dell’opinione
pubblica: si va, infatti dal film di Pietro Germi “In nome della legge”
del 1949, ispirato al racconto di Giuseppe Guido Lo Schiavo “Piccola
pretura”, al più recente “Il dolce e l’amaro” di Andrea Porporati.
In mezzo ai due titoli, troviamo molte pellicole di valore e altre su
cui forse è meglio stendere un velo pietoso. Completano il libro di
Mancino i riferimenti di ordine normativo e un elenco dettagliato di
associazioni antimafia con i relativi contatti e indirizzi web ed e-mail.

In sede di
introduzione, parlando della mafia l’autore ricorda “l’intimo
dovere che ciascuno ha di neutralizzarla”: grazie al suo libro ciascuno
di noi ha uno strumento in più.

Rosario Mancino
Le parole della
mafia
La Zisa, Palermo
2008

pp 208
€ 10,00

Trackback dal tuo sito.

Premio Morrione

Premio Morrione Finanzia la realizzazione di progetti di video inchieste su temi di cronaca nazionale e internazionale. Si rivolge a giovani giornalisti, free lance, studenti e volontari dell’informazione.

leggi

LaViaLibera

logo Un nuovo progetto editoriale e un bimestrale di Libera e Gruppo Abele, LaViaLibera eredita l'esperienza del mensile Narcomafie, fondato nel 1993 dopo le stragi di Capaci e via D'Amelio.

Vai

Articolo 21

Articolo 21: giornalisti, giuristi, economisti che si propongono di promuovere il principio della libertà di manifestazione del pensiero (oggetto dell’Articolo 21 della Costituzione italiana da cui il nome).

Vai

I link