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Nel Lazio un commerciante su tre ha avuto negli ultimi anni rapporti con il mercato dell’usura

Da Apcom il . Lazio

Nel Lazio un commerciante su tre ha avuto negli ultimi anni
rapporti con il mercato dell’usura. E’ l’allarme lanciato da Sos
Impresa, l’associazione antiracket di Confesercenti, con il rapporto
presentato questa mattina a Roma sul fenomeno del prestito ‘a strozzo’.
Secondo l’indagine un terzo dei 100mila commercianti della regione ha o
ha avuto negli ultimi anni rapporti con il mercato del credito “a nero”
del denaro. La maggior parte di loro, circa 25mila, sono titolari di
negozi, il 10% in più rispetto la media nazionale. Gli altri sono
artigiani, professionisti, dipendenti pubblici e pensionati. Il giro
d’affari, solo per il settore commercio, è stimato in non meno di 2,3
miliardi di euro fra interessi pagati e altre utilità.

A Roma, secondo i dati forniti dalle Camere di commercio, nel 2008
i fallimenti sono pressoché raddoppiati rispetto al 2007, passando da
579 a 1.022. Seguono Viterbo, con un aumento del 72,2%, (fallite 31
piccole imprese, rispetto alle 18 del 2007), Frosinone con +67,4%,
Rieti con +42,9%; mentre a Latina il fenomeno appare più contenuto e i
fallimenti, tra il 2007 e il 2008, hanno colpito 4 imprese. Anche i
protesti sono in crescita. Aumentano di poco assegni e cambiali
scoperti in circolazione nel 2008 (meno dell’1% rispetto all’anno
precedente) ma, poiché il loro valore medio è fortemente aumentato
(quasi l’11% nei passati dodici mesi tra assegni, cambiali e tratte),
il monte dei “pagherò” non onorati ha superato complessivamente il
tetto dei 4,1 miliardi di euro, pari a un incremento dell’11,7%
rispetto al 2007. Nonostante la forte riduzione nel numero (pari al
7,2%), gli assegni scoperti hanno fatto registrare una crescita del 9%
in valore complessivo e del 17,4% nei valori medi.
“I dati presentati oggi da Sos Impresa – commenta Serena Visintin,
assessore alla Lotta all’Usura della Provincia di Roma – confermano
quanto la situazione della crisi economica porti all’aumento del
fenomeno usura, sempre più sommerso, senza denunce e senza colpevoli.
Il vero problema è come prevenire e combattere l’usura”. Negli ultimi
anni, sottolinea, “c’è da registrare una caduta verticale delle denunce
in Italia”, dove sono calate del 31,6% e soprattutto nel Lazio, dove
sono diminuite del 59,3%. “A mio avviso – continua – ha detto bene
l’assessore regionale agli Affari istituzionali, Daniele Fichera,
parlando di un finanziamento mirato non solo per il Fondo antiusura, ma
anche di un fondo specifico da destinare al sovra-indebitamento”.

“Come Provincia di Roma – prosegue – assicuriamo la nostra
collaborazione attraverso il coinvolgimento dei Comuni per interventi
concreti di aiuto, tramite esenzioni fiscali, nei confronti di chi
collabora con le forze dell’ordine e la giustizia per contrastare la
criminalità organizzata. Le banche del territorio, peraltro, devono
essere moralmente coinvolte per venire incontro alle famiglie e alle
imprese colpite e meritevoli di aiuto. A tale proposito – annuncia
Visintin – ho intenzione di incontrare l’assessore Fichera al più
presto per studiare insieme le modalità d’intervento”.

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