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Piera Aiello e’ in pericolo. Saltata la copertura dopo 18 anni

Da Antimafia duemila il . Senza categoria

Dopo 18 anni è saltata la copertura della testimone di giustizia
Piera Aiello. L’associazione antimafie Rita Atria denuncia in data
odierna che per una sorta di “sprovvedutezza” di due carabinieri i
quali, con
“superficiale disattenzione”, avrebbero consentito di rendere
riconoscibile ogni riferimento alla nuova identità di Piera Aiello, è
saltata la copertura della testimone di giustizia cognata di Rita Atria.
Si tratta di un fatto gravissimo che riporta alla luce per l’ennesima
volta la condizione di precarietà e di assoluta vulnerabilità nella
quale versano i testimoni di giustizia, troppo spesso abbandonati dallo
Stato.
Auspichiamo un’immediata presa di posizione da parte delle istituzioni
preposte alla sicurezza di Piera Aiello a cui va tutta la nostra
solidarietà e il pieno sostegno.

La redazione.
 

COMUNICATO STAMPA della ASSOCIAZIONE ANTIMAFIE “RITA ATRIA”

OGGETTO: Saltata la copertura di Piera Aiello dopo ben 18 anni a causa di due “giuda” indegnamente nelle forze dell’ordine.

La nostra Associazione, come non molti sanno, è presieduta dalla
Testimone di Giustizia Piera Aiello, che con sua cognata Rita Atria
affidò al Giudice Borsellino la sua determinazione di denuncia delle
attività criminose dei suoi stessi familiari.

La vita dei Testimoni dei Giustizia, lontana dall’attenzione sociale e
dai mezzi di informazione (che pur dovrebbero esserci, sebbene con la
discrezione imposta dalla delicatezza delle loro situazioni e vicende),
è resa spesso ancor più difficile e ardua dalla superficiale
disattenzione e dalla inaffidabilità di rappresentanti dello Stato
preposti alla Sicurezza dei Cittadini, quando non direttamente
coinvolti negli stessi programmi di Protezione dei Testimoni di
Giustizia.

Oggi siamo tenuti a rendere pubblica, per espressa volontà di Piera
Aiello, che la faticosa copertura che ha comunque consentito a Piera di
ricostruire in questi anni una sua vita di relazione in località
segreta, è saltata per la sprovvedutezza (e vogliamo sperare non sia
per collusione con gli interessi dei suoi potenziali attentatori, sta
allo Stato accertare questa eventualità scellerata) di due uomini
dell’Arma dei Carabinieri, che presumibilmente hanno consentito che le
famiglie mafiose denunciate da Piera Aiello venissero a conoscenza
della sua attuale collocazione territoriale.

Piera, in tutti questi anni, non si è nascosta come “una serpe sotto le
pietre”, ma mentre continuava instancabile la sua attiva presenza di
testimone con Cittadini e giovani studenti, si aspettava la doverosa
riservatezza e tutela dello Stato. Ai non pochi problemi che ha dovuto
fronteggiare in questi anni anche con funzionari del Servizio
Protezione, si aggiunge oggi questa devastante circostanza sulla quale
Piera, e noi con lei, chiediamo un chiaro e severo intervento dello
Stato.

Piera si è anche rivolta al Presidente della Repubblica con una Lettera
personale (che renderemo nota solo dopo la certezza della ricezione)
per ribadire la sua fiducia nelle Istituzioni, il suo affetto per i
tanti uomini della sicurezza che hanno condiviso con lei il rischio
della vita per garantirle protezione, ed il suo convincimento che lo
Stato e l’Arma dei Carabinieri (al di là del delicatissimo ed arduo
compito di tornare a costruire condizioni di sicurezza a lei ed ai suoi
familiari senza tornare ad aggredirne la condizione umana e sociale
faticosamente ricostruita) vorranno intervenire esemplarmente e
severamente per difendere la propria dignità istituzionale contro i
responsabili di un simile scempio.

Il legale di Piera Aiello sta studiando le forme opportune di garanzia
della sua assistita e noi confermiamo la nostra disponibilità ad
esserle accanto in qualsiasi momento ed in qualsiasi passaggio di
questa ennesima battaglia di dignità umana per una Testimone di
Giustizia, che – vogliamo ricordarlo con forza – è tutt’altra cosa dai
Pentiti e quindi dai Collaboratori di Giustizia.

Preghiamo gli organi di informazione di non rimanere indifferenti a
questo passaggio cruciale di una persona esposta a rischio mortale oggi
ancor più di sempre, per non disertare il proprio compito di
contribuire alla coscienza sociale ed alla passione civile dei
Cittadini di questo Paese. Oggi forse più che mai i riflettori
dell’informazione accesi su Piera (in una maniera più consapevole e non
speculativamente invasiva come purtroppo è già accaduto sempre a Piera)
possono costituire l’unica vera forma di garanzia per la Sicurezza di
Piera, cui due scellerati personaggi delle Istituzioni hanno portato
una pesantissima aggressione di stampo e di effetti terroristici.

Ad oggi, martedì 14 aprile (la relazione dell’accaduto risale a
domenica 5 e a lunedì 6), nessuna notizia. Piera Aiello lasciata nel
limbo dell’incertezza senza che nessun esponente dello Stato abbia
sentito il dovere di fare una telefonata di conforto. Anche se quella
telefonata dovesse arrivare un secondo dopo la diramazione del nostro
comunicato ci sembrerebbe tardiva. Non possiamo nascondere l’ennesima
delusione e l’ennesimo senso di abbandono da parte di quello Stato
sempre presente ad onorare i morti e sempre più assente nello stare
accanto a chi oggi resiste da vivo.

Palermo, 14 aprile 2009
 
ore 19:20, tutto tace: niente dal Ministero, niente dal NOP, niente dall’Arma….
 
Faremo un bollettino costante di questa VERGOGNA tutta italiana. Aveva ragione Rita Atria: per mettere un faro occorre MORIRE.
 
Chiediamo a chi lo desidera di stare accanto a Piera mandandole anche un messaggio di poche parole all’indirizzo:
paiello@ritaatria.itIndirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo



Tratto da: www.ritaatria.it

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