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Scarpinato: senza intercettazioni il Paese sarà messo a tacere

Roberto Scarpinato* il . Lombardia

[...] Le vicende che vengono fuori dalle intercettazioni sono vicende che ci raccontano una trasversalità, purtroppo, nella gestione di affari poco puliti e  credo che non sia un caso che le intercettazioni siano diventate –  come dire –  il punto di attacco fondamentale del sistema politico. Oramai si è costituito un sistema di omertà blindato, testimoni non se ne trovano più, le poche persone che hanno osato raccontare alla magistratura i misfatti dei potenti hanno dovuto subire una via crucis che non ha risparmiato nemmeno i loro affetti più personali, faccio un nome per tutti, Stefania Ariosto.

Collaboratori non ce ne sono quasi più: ci sono collaboratori che raccontano episodi di criminalità da strada. I magistrati che hanno osato fare indagini sui potenti sono sottoposti a procedimento disciplinare sono stati trasferiti d’ufficio con procedure sommarie. Oggi l’unico momento di visibilità del mondo in cui viene esercitato il potere sono rimaste le intercettazioni. Le macchine che ci fanno ascoltare in diretta la vera e autentica voce del potere. E quando c’è un potere che opera nell’illegalità questo è diventato l’unico tallone d’achille che ci consente di vederlo.

 Abbiamo un’opposizione inesistente, un giornalismo che non ha più spazi, una magistratura che viene sempre più addomesticata, l’unico momentno di visibilità democratica di come funziona il potere in Italia sono appunto le intercettazioni. Ed ecco perchè la riforma delle intercettazioni “deve passare” (vogliono farla passare, ndr): perchè da quel momento in poi non sapremo più quello che succede in questo Paese. La magistratura sarà privata degli strumenti fondamentali e il “discorso  toghe rosse” non ci sarà più. Non ci saranno nè toghe rosse, nè toghe nere, nèe toghe di centro. Ci sarà quella impunità del potere di cui era consapevole il “dottor Azzecca-garbugli” quando gli dicevano “dobbiamo agire secondo legge” e lui rispondeva “ma che stiamo scherzado?”.

Ecco questa è una cosa di cui siamo un pò tutti consapevoli e io e i miei colleghi assistiamo sgomenti a quello che sta accadendo perchè ci siamo battuti in questi anni con tutte le nostre risorse per cercare di arginare l’avanzare della criminalità mafiosa e della criminalità al potere e renderci conto che stanno facendo saltare gli ultimi anticorpi, che ci stanno disarmando, che stanno consegnando il Paese alla criminalità è qualcosa che ci lascia sgomenti, interdetti, e ci fa interrrogare sul senso del sacrificio di quelli che prima di noi si sono sacrificati con la vita per cercare di contrastare le mafie.

E io vi confesso che da qualche tempo ho difficoltà a partecipare, il 23 maggio e il 19 luglio, alle cerimonie per gli anniversari delle stragi di Capaci e via d’Amelio perchè quando vedo in prima fila a rappresentare lo Stato personaggi sotto precesso o condannati per mafia /corruzione io non mi sento di poter stare in quella stessa Chiesa, in quello stesso Palazzo, e mi chiedo come potranno i nostri ragazzi credere in uno Stato che ha queste facce.

Io credo che se la partita che si sta giocando in questi giorni sulle intercettazioni sarà perduta, non avremo soltanto una pessima riforma processuale, avremo uno squilibrio dei poteri in Italia. E’ strano che una riforma abbia uno spessore di tipo costituzionale ma questo avviene perchè siamo in una situazione patologica, perchè in una sistuazione fisologica ci sono tutte una serie di anticorpi che consentono di controbilanciare gli abusi del potere: c’è un’opposizione parlamentare, c’è un giornalismo libero e indipendente, c’è una separazione dei poteri.

In un Paese come questo, invece, dove tutti questi anticorpi sono stati disinnescati e dove soltanto le macchine, le microspie svolgono la funzione di opposizione e di visibilità democratica, quando anche le macchine saranno messe a tacere, io credo che questo Paese sarà messo a tacere.

*(Roberto Scarpianto – Un passaggio dell’intervento sul tema intercettazioni – 24 febbraio 2009 – Iniziativa Casa di Cultura di Milano).

Guarda il video dell’intervento di Roberto Scarpinato (Riprese e montaggio Franz Baraggino – www.pieroricca.org)

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