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Squadrismo e Giornalismo

Di Santo Della Volpe il . Dai territori, Lazio

Succede che arrivi stanco da un viaggio in giro per il mondo ed
il mattino cerchi l’automobile. E scopri una bella croce celtica con in
alto a sinistra la lettera ‘T’ e in basso a destra la lettera ‘S’. Si
gela  il sangue: hanno anche lasciato la firma, sono quelli del gruppo
fascista Trieste-Salario… Io non sfido nessuno, ma nessuno creda di
far cambiare di una virgola il mio lavoro
“. Così il giornalista Santo Della Volpe, vice presidente di Libera Informazione racconta il grave episodio di cui è stato protagonista la notte scorsa. A Santo va la massima solidarietà da parte della nostra redazione.

Succede
che arrivi da un viaggio in giro per il mondo, stanco e con le valigie
perse, ovviamente, all’aeroporto. Vai a dormire  a notte fonda ed il
mattino cerchi l’automobile,parcheggiata sotto casa da alcuni giorni,
ma, perfettamente,nelle strisce giuste  ed anche con lo specchietto
retrovisore  esterno chiuso. E scopri,proprio quel mattino, che
l’automobile è coperta da scritte di vernice bianca, bomboletta spray:
‘falli’ disegnati sulla carrozzeria, sul parabrezza , sul parafanghi,
sui  vetri. Poi strisce di vernice bianca tutto intorno
all’auto,scritte  sul paraurti posteriore. Facile imprecare subito e
tentare di capire se si possono togliere con uno straccio: inutile. Poi
scopri che lì, tra un‘ingiuria ed un “cazzo” (scusate la parolaccia)
c’è una bella croce celtica con in alto a sinistra la lettera ‘T’ e in
basso a destra la lettera ‘S’. Non so se per la rabbia o lo stupore, si
gela  il sangue: hanno anche lasciato la firma, sono quelli del gruppo
fascista Trieste-Salario. Hanno riempito di scritte l’intero
quartiere.  Allora i pensieri girano a mille: perché lungo la via dove
l’auto è posteggiata, ci sono decine e decine di altre auto. Tutte a
posto,linde o sporche di polvere raggrumata, ma niente vernice.: ed
allora significa che hanno scelto proprio la mia vecchia auto, l’hanno
presa di mira quando ,dopo alcuni giorni di parcheggio, erano sicuri
che io fossi fuori città, forse sanno dove abito (è probabile… nel
quartiere non ci nascondiamo di certo,mia moglie, mio figlio ed io…) e
sicuramente sanno che quella era la mia  auto. Quelli non vanno a caso.

Non
è bello sentirsi nel mirino, anche se da parte di una banda di stupidi
vigliacchi. Mille pensieri: forse mio figlio ha litigato con qualcuno
di loro? Negativo, studia all’estero da più di un mese,poi non usa la
mia vecchia macchina da un anno almeno, ha la moto. Lo chiamo,cade
dalle nuvole e si arrabbia più di me. Lasciamo perdere. Metto l’auto
vicino al portone, poi corro in RAI, devo fare delle visite mediche ed
analisi: infatti la pressione schizza in alto. Per calmarmi vado ad un
appuntamento di lavoro: ma il pensiero corre sempre lì, a quelle
scritte, allora decido di cancellarle, con rabbia, con disgusto. Mi
armo di solvente e straccio. Ma poi, di fronte a quella croce celtica,
mi fermo. Mi vien voglia di salire sulla macchina ed andare alla loro
sede, tanto tutti sanno dov’è…

Poi prevale la razionalità. Il
mattino dopo  chiamo il 113: efficienti, devo dire. Nel giro di un’ora
arriva prima la volante di zona, poi  i dirigenti del vicino
Commissariato,molto gentili,poi la Polizia Scientifica che fa foto e
rilievi: non faccia niente, non dica niente ,dicono,sino ad una nostra
telefonata,partono le indagini. Ed io cancello le scritte con rabbia,
con furore, a costo di togliere anche la vernice dell’auto. Ed aspetto
di capire chi e perché ha preso di mira  la mia persona, il mio lavoro
da giornalista.L’auto era parcheggiata bene. Allora c’entra il fatto
che sono giornalista al TG3. Cosa  avrà dato fastidio del mio lavoro?
Tutto e niente: forse avevano bisogno di aprire una campagna
intimidatoria contro la stampa ed i giornalisti,dopo sono  arrivate le
cinghiate e le bastonate in piazza contro gli studenti, poi la
gravissima incursione in Rai contro  Federica Sciarelli. Ma non posso
che notare i muri del mio quartiere piene di scritte, quelle scritte
con quella croce celtica,sempre più numerose e  sempre più ingiuriose
ed avvilenti. Una pressione inutile e delirante. Grazie alla Polizia di
Stato per le indagini;ma chi sono questi sciagurati? Chi li istiga alla
violenza,per ora fortunatamente solo verbale e nascosta dietro le
bombolette spray?

Io non sfido nessuno, ma nessuno creda di
far cambiare di una virgola il mio lavoro, di recedere di un millimetro
di fronte ai miei doveri  (e diritti) di giornalista.

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