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Smemoranda

Redazione il . Dai territori

Ma perché ricordare la strage di Capaci?
Uno sforzo inutile,
meglio il sole, il mare, i cannoli. E poi si sa, in Sicilia il vero
problema non è la mafia: ci sono il traffico, la siccità e
soprattutto l’Etna… Esplosivo, un po’ altalenante,
schizofrenico quasi fosse drogato.
E come un vulcano bizzoso, Gianfranco
Johnny Stecchino Miccichè
erutta a singhiozzo:
«Triste un aeroporto col nome di Falcone e Borsellino».
Salvo poi provare a fermare la lava in corsa: «Frase infelice,
la ritiro».

Che noia i discorsi politically correct su Cosa nostra. Si dà un’immagine
negativa dell’isola, dice il presidente dell’assemblea
regionale siciliana. E poi quei nomi lì, quei magistrati,
diciamocelo: fanno venire la depressione. Tanto che se uno fosse
cocainomane correrebbe subito in bagno a tirarsi su con una strisciolina.
Bisogna conviverci del resto con la mafia, diceva un altro luminare
di Forza Italia, Pietro Lunardi. La mafia, ma esiste ancora? E anche
se fosse, chi lo ricorda è un rompicoglioni, direbbe Scajola.

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